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Abbigliamento genderless: l'idea vincente di un friulano

Ivan Della Mora, originario di Villaorba di Basiliano, ha ideato una linea di abbigliamento senza genere, adatta a maschi e femmine

Ivan Della Mora, friulano di 36 anni, è una di quelle che persone che ha avuto il coraggio di guardarsi dentro e scegliere quella che credeva essere la sua strada. Quello che ha fatto è stato decidere di inseguire il suo sogno, senza paura di abbandonare la più classica delle "strade vecchie", per percorrerne una nuova. Da un anno, infatti, Ivan ha deciso di aprire uno shop online con una sua personale linea di abbigliamento genderless. Una parola anglosassone per definire qualcosa che non ha genere o, in questo caso, che va bene sia per il genere maschile che per quello femminile ma anche per le persone che non si riconoscono in nessuno dei due. «Il brand l'ho creato da un anno: ho iniziato a collaborare con piccoli artigiani regionali che realizzano le mie idee», ci racconta entusiasta Ivan.

L'idea

Il progetto ha iniziato a prendere forma durante il lockdown, quando Ivan ha cominciato a buttare giù dei bozzetti. «Non ho frequentato nessuna scuola di moda, ma avevo da tempo questo pallino e così mi ci sono messo». al tempo lui lavorava in una nota catena di negozi di abbigliamento, dove è stato per 12 anni, girando diversi punti vendita tra Friuli e Veneto. «Sono di Villaorba di Basiliano, ma ho fatto tutti gli studi, compreso il Conservatorio e l'Università, a Udine. Prima di laurearmi in lingue, però, ho vissuto un periodo in Australia e quando sono tornato in Italia ho iniziato a lavorare, sia in negozio che nelle risorse umane. Poi ho preso la laurea in russo e ho continuato a lavorare». Ma qualcosa gli continuava a frullare in testa e così Ivan ha sfruttato il tempo lento della pandemia per mettere a punto la sua idea.

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«Inizialmente un amico mi ha dato una mano per la produzione e quindi è nata la mia piccola linea: all'inizio c'erano sia la sezione da uomo che quella da donna e solo qualche pezzo genderless, unisex. Con Sanremo, però, c'è stata la ribalta e ho così deciso di tenere solo la linea genderless, anche perché sono cresciuto e sono in trattativa con un paio di negozi», ci racconta. L'idea di Ivan è quella di crescere ancora e dalla vendita solo online e tramite social passare a quella diretta nei concept store. «Vorrei trovare qualche realtà selezionata che ospiti i miei capi di abbigliamento, vediamo come proseguono le trattative», ci dice Ivan.

«Il tutto è partito da un semplice pantalone che avevo sempre immaginato su di me. Si tratta di un pantalone ampio in frescolana grigio, con delle piccole borchie colorate: in base al colore scelto dal cliente lo personalizzo, con gli inserti dello stesso colore». Poi sono arrivati anche altri capi: bermuda, blazer, magliette, berretti... «Il prodotto sta cominciando a girare, ricevo molti complimenti. Ultimamente ho realizzato anche le divise per una discoteca nel veneziano». Ivan, nonostante abbia la famiglia a Udine e in Friuli torni frequentemente, ora vive a Mira, in provincia di Venezia. 

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Abbigliamento per il sociale

L'idea di Ivan però va oltre al semplice business di moda. «Voglio combattere gli stereotipi di genere: noi spesso siamo chiusi di mentalità e voglio cercare di abbattere alcune barriere sociali e far sì che chiunque vesta un mio prodotto si senta parte di una famiglia. Nella mia infanzia sono stato bullizzato e quindi è scaturito da tempo questo desiderio di realizzare un'idea che fosse significativa anche in ambito sociale». Come si vede dalle pagine social che presentano la sua linea di abbigliamento, gli stessi abiti sono indossati da modelli femminili e maschili, indifferentemente. Un modo tutto suo di dire che le persone sono tutte uguali, benché siano tutte meravigliosamente diverse.  

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