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L'adunata 2023

Dal loro motto al perché hanno la penna nera, il "decalogo" su curiosità e storia degli alpini

Perché è così famosa l'adunata degli alpini? Chi sono precisamente? Perché si chiamano così? Perché portano una penna nera sul cappello? Abbiamo raccolto una sorta di “decalogo", certo non esaustivo, delle curiosità per scoprire meglio le “penne nere”

Udine si prepara ad accogliere la grande adunata nazionale delle penne nere. Un lungo fine settimana, da giovedì 11 a domenica 14 maggio, in cui si stima arriveranno in città circa 500 mila persone, col cappello o senza. Tralasciando il fatto che il Friuli ha da sempre avuto nel cuore questo Corpo (non occorre citare il loro fondamentale apporto durante il terremoto del '76), perché è così famosa l'adunata degli alpini? Chi sono precisamente? Perché si chiamano così? Perché portano una penna nera sul cappello? E potremmo continuare, perché non molti e molte conoscono la storia e le curiosità che ruotano attorno agli alpini.

Abbiamo quindi voluto raccogliere una sorta di “decalogo", certo non esaustivo, delle curiosità per scoprire meglio le “penne nere”.

Adunata alpini, tutto quello che c'è da sapere

Chi sono e cosa fanno gli alpini

Sono i soldati della montagna, addestrati per combattere in luoghi aspri e impervi. Infatti, fino a poco tempo fa, erano tutti uomini provenienti dalle nostre vallate ai piedi delle Alpi. Proprio per questo si chiamano alpini. L'alpino è spesso rappresentato in compagnia di un mulo. Costituiti il 15 ottobre 1872, gli Alpini propriamente detti sono il più antico Corpo di Fanteria da montagna attivo nel mondo, originariamente creato per proteggere i confini montani settentrionali dell'Italia con Francia, Impero austro-ungarico e Svizzera.

Perché sono così famosi?

Gli alpini combatterono coraggiosamente anche nella Seconda Guerra Mondiale, distinguendosi nei combattimenti, dall'Etiopia alle steppe russe. La grande e costante popolarità degli alpini è legata al coraggio dimostrato nelle varie circostanze e le canzoni raccontano proprio questi loro sacrifici.

Qual è l'inno degli alpini?

Il Valore alpino, noto anche con il nome di Trentatré e Inno degli Alpini, è la marcia d'ordinanza delle truppe da montagna dell'Esercito Italiano. La melodia trae ispirazione dal brano Fiers Alpins di Henry Helme con testo scritto da Alfred d'Estel, armonizzato e arrangiato da Dominique Trave.

Qual è il simbolo degli alpini?

L'aquila è, insieme al cappello con la penna nera, uno dei simboli più conosciuti utilizzati dal nostro esercito. Venne infatti adottata dagli Alpini, truppe di montagna che hanno combattuto su tutti i fronti di guerra.

Perché gli alpini hanno la penna nera?

In origine il cappello degli alpini era una bombetta alla calabrese di feltro nero che sul lato sinistro portava una coccarda di lana su cui era innestata una penna di corvo, un po' inclinata all'indietro. La penna diventa subito la bandiera degli Alpini, come recita una famosa canzone.

Che cos'è la nappina?

La nappina, presente sulla sinistra del cappello, è il dischetto, a forma semi-ovoidale, nel quale viene infilata la penna. Per i gradi da sottufficiale e per i militare di truppa, tale dischetto è formato di lana colorata su un'anima in legno. Per gli ufficiali inferiori, superiori ed i sottufficiali, la nappina è in metallo dorato e, nei reparti del Piemonte e della Valle d'Aosta, porta al centro la croce sabauda. Dal grado di generale di brigata in poi, il materiale utilizzato è invece il metallo argentato.

In origine il colore della nappina distingueva i battaglioni all'interno dei vari reggimenti, per cui il 1º battaglione di ciascun reggimento aveva nappina bianca, il 2° rossa, il 3° verde e, qualora vi fosse un 4º battaglione, azzurra. I colori erano quelli della bandiera italiana, più l'azzurro di casa Savoia. In seguito si aggiunsero altre nappine con colori, numeri e sigle specifiche per le diverse specialità e i vari reparti.

Perché gli alpini hanno un mulo?

Per assolvere al loro compito gli alpini furono dotati del fedele alleato sin dalle loro origini. Infatti ad ogni compagnia fu assegnato un mulo ed una carretta per il trasporto di vettovagliamenti e munizioni. Il binomio mulo-alpino ha dunque la stessa origine del Corpo stesso.

Chi può sfilare all'adunata?

Alla sfilata, che dura solitamente per tutta la giornata, partecipano solo gli iscritti all'Associazione Nazionale Alpini, che vengono divisi per Sezioni Ana d'appartenenza (i primi a sfilare sono gli alpini delle Sezioni all'estero, ultimi quelli della Sezione ospitante). Oltre a loro, le uniche altre persone che possono partecipare alla sfilata sono le autorità politiche locali e nazionali che prendono parte all'evento.

Quando è stata la prima adunata a Udine?

Complessivamente il capoluogo friulano ha ospitato gli alpini cinque volte, compresa quella di quest'anno. La prima fu nel 1925, precisamente dal 23 al 29 agosto. Le altre volte in cui le penne nere si sono ritrovate a Udine sono state nel 1974, nel 1983 e nel 1996. Gli alpini si sono radunati inoltre in Friuli Venezia Giulia anche a Trieste per 6 volte: nel 1930, 1939, 1955, 1965, 1984 e nel 2004. Gorizia e Pordenone hanno accolto gli alpini solo una volta, nel 1951 a Gorizia e nel 2014 a Pordenone.

A titolo di cronaca la prima adunata in assoluto è stata dal 5 al 7 settembre 1920 a Monte Ortigara (Vicenza) e la prossima, nel 2024, si terrà a Vicenza nel mese di maggio.

Come si salutano gli alpini?

Nell'uscire si saluta prima il superiore (o i superiori), poi, in ultimo, la bandiera, occupando questa il grado più elevato nell'ordine delle precedenze.

Come si dice quando muore un Alpino?

"Raggiungere il Paradiso di Cantore" è un'espressione con la quale si indica la morte di un Alpino. Si narra che il detto tragga origine nell'immediato dopoguerra 1915-1918, quando un giornalista del Corriere della Sera, Mario Bisi, pubblicando un articolo a ricordo degli alpini morti in guerra, immaginò che il generale Antonio Cantore, caduto fra i primi sulle Tofane, dall'aldilà passasse in rivista i battaglioni composti da chi era già deceduto.

Quale è il motto degli alpini?

Il motto degli alpini è “Di qui non si passa” coniato nell'ottobre del 1888 dal generale Luigi Pelloux. Fu creato nell'occasione della solenne parata militare organizzata a Roma, durante la visita e al cospetto dell'imperatore di Germania Guglielmo II e alla quale parteciparono, inquadrati in un Corpo d'armata di formazione, due reggimenti delle truppe alpine.

L'adunata di Udine ha un suo motto?

Ogni Adunata nazionale ha un suo tema (o motto), scelto dal Consiglio Direttivo Nazionale, che diventa il filo conduttore della manifestazione e degli eventi che caratterizzano la vita associativa durante tutto l’anno. Alcuni rispecchiano il momento storico, altri sono coerenti con la città che ospita l’Adunata o semplicemente propongono un messaggio caro agli alpini. E sono proprio le penne nere delle varie Sezioni che, armate di spirito creativo, lo sviluppano e lo amplificano, proponendo gli striscioni che vengono mostrati in sfilata, la domenica. Quello di Udine 2023 è: “Alpini, la più bella famiglia”

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