Bansky o Banksy? Anche il sindaco di Udine cade nell'errore sul nome del writer
Il primo cittadino, Pietro Fontanini, forse tratto in inganno dall'articolo di un quotidiano locale, in un post sbaglia il nome del famoso writer le cui opere sono "rinchiuse" in una mostra allestita nell'ex chiesa di San Francesco
Si scrive Banksy o Bansky? La domanda, all'indomani dell'inaugurazione della mostra allestita all'ex chiesa di San Francesco di Udine su uno dei più famosi esponenti della street art mondiale, può sembrare banale. Eppure non è così, visto che anche il sindaco del capoluogo friulano, Pietro Fontanini, in un post per pubblicizzare l'esposizione è caduto nell'errore di scrivere Bansky. Esposizione, è bene ricordarlo, intitolata (correttamente) “Banksy & Friends”.
Già, perché il nome corretto dell'artista e writer inglese è Banksy e non Bansky, come erroneamente riportato anche da un quotidiano locale (a pagamento), citato dallo stesso sindaco nel suo post. Anche se, a onor di cronaca, nella versione online dello stesso quotidiano (stavolta non a pagamento), il nome è stato scritto correttamente.
Sulla reale identità di Banksy si sono spesi decine e decine di articoli, dibattiti e confronti e ancor oggi nessuno può stabilire con certezza l'identità dell'artista. Era un uomo? Una donna? O, addirittura, un collettivo di artisti riuniti sotto lo stesso nome? Una risposta certa non c'è. Per il suo nome, invece, sì: è Banksy, benché lo stesso genio, probabilmente scherzando sull'errore in cui molti incorrevano, ha firmato una tazza proprio con il nome Bansky. Lo stesso sito satirico, molto popolare soprattutto sui social, “Lercio.it” ci ha scherzato sopra. In un articolo, infatti, scrive: “Sbagliano sempre il suo nome: Banksy cambia il suo nome in Bansky”.
Insomma, che sia Bansky (sbagliato) o Banksy (corretto), a Udine è stata aperta questa mostra. Ma siamo proprio sicuri che "Mr B.", i cui murales di critica sociale e politica apparsi su strade, muri e ponti di città in tutto il mondo, avrebbe voluto finire "rinchiuso" tra le quattro mura di un'esposizione e non nella dimensione stradale e pubblica dello spazio urbano dove ha sempre operato?