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Salute

Il 54% dei malati di tumore è maschio, a Udine il convegno sulle neoplasie maschili

Nelle persone con più di 50 anni le neoplasie più frequenti sono quelle della prostata, del colon retto e del polmone, mentre i tumori testicolari coinvolgono soprattutto i più giovani

L'importanza della prevenzione, l'importanza della diagnosi precoce. Il 54% dei tumori vengono individuati nel sesso maschile, la cui diagnosi precoce porta ormai a una sopravvivenza dell’81% dei casi. Se ne è parlato sabato nel convegno “Tumori maschili: dalla prevenzione alla cura” promosso dalla Lilt Udine e dal Dipartimento di Oncologia AsuiUd.

I dati del convegno

Una nutrita equipe di medici e ricercatori del reparto di Oncologia dell’ospedale di Udine è intervenuta per fare chiarezza su un argomento ancora troppo spesso trascurato. Il convegno è stato promosso dalla sezione di Udine della Lilt, la Lega italiana per la lotta contro i tumori, e dal Dipartimento di Oncologia AsuiUd, in occasione della campagna nazionale Percorso Azzurro, organizzata annualmente per porre l’attenzione sulle neoplasie maschili. «I dati epidemiologici rilevano che ogni anno il 54% dei tumori vengono diagnosticati nel sesso maschile. Nelle persone con più di 50 anni le neoplasie più frequenti sono quelle della prostata, del colon retto e del polmone, mentre i tumori testicolari coinvolgono soprattutto i più giovani, caratterizzandosi per elevati tassi di guarigione – ha detto Paola Ermacora, medico oncologo specialista in neoplasie maschili e referente scientifico del convegno -. I fattori che impattano sull’incidenza e sugli esiti di queste malattie sono molteplici, ma va ricordato il ruolo importante della prevenzione primaria e della diagnosi precoce». 

La prevenzione

Chirurghi, urologhi, radioterapisti e psico-oncologhi si sono susseguiti negli interventi affrontando il tema con una visione a tutto tondo. Partendo dalla descrizione dell’andamento epidemiologico dei tumori più frequenti nell’uomo e dei principali fattori di rischio, hanno poi sottolineato l’importanza della prevenzione e degli stili di vita, spiegando anche il ruolo della predisposizione genetica e dell’ereditarietà. Inoltre, le innovazioni terapeutiche in ambito chirurgico-urologico, radioterapico e farmacologico sono state chiarite dagli specialisti che costituiscono il team multidisciplinare uro-oncologico dell’AsuiUd. Ad oggi è aumentata la percentuale di pazienti che convivono con una diagnosi di tumore. È necessario non dimenticarsi che “dietro ogni paziente c’è prima di tutto una persona” e che le neoplasie sono accompagnate spesso da risvolti psicologici, sociali e sessuali. La gestione della patologia oncologica richiede, pertanto, sempre più un approccio multidisciplinare e integrato per l’ottimizzazione dei percorsi di cura, nell’ottica di una sempre maggiore personalizzazione delle terapie. 

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