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Visite a distanza con il tablet: svolta per i pazienti della chirurgia maxillo facciale di Udine

Una volta dimessi dall'ospedale, viene consegnato un tablet con un app per collegarsi all’ambulatorio virtuale. Così verrà effettuata la visita da remoto

La telemedicina approda all’ospedale di Udine come supporto per i pazienti dimessi dopo un’operazione oncologica al cavo orale. Quando il paziente viene mandato a casa, gli viene dato un tablet e tutte le istruzioni per accedere all’app che consentirà di eseguire una visita a distanza. Questo progetto di telemedicina è stato presentato dal direttore del reparto di chirurgia maxillo facciale dell’ospedale di Udine Massimo Robiony. Un progetto pensato e realizzato in piena emergenza covid: l’ospedale era chiuso e non si potevano fare le visite in presenza. Così, di necessità virtù, hanno comunque cominciato a seguire i pazienti a distanza. Fino ad oggi  sono stati effettuati 263 teleconsulti. Di questi sono stati ben 195 i pazienti che non hanno necessitato di una nuova visita in presenza.

Come funziona

L'attività di telemedicina, articolata in consulti, screening per la prevenzione e la diagnosi precoce, monitoraggio post-operatorio, "è stata resa possibile dalla disponibilità di 100 tablet distribuiti ai pazienti", ha detto Robiony. Tutto grazie alla Regione, che li ha acquistati con risorse ricavate da donazioni durante la pandemia.

"Per quanto riguarda l'attività di teletrauma - ha spiegato il medico -, abbiamo collegato l'hub ospedaliero di Udine con i presidi spoke di Latisana, Palmanova, San Daniele del Friuli e Tolmezzo, proprio per andare sul territorio, supportandolo con la tecnologia. L'obiettivo è arrivare anche ai medici di base e avere un collegamento diretto con il paziente".

"Per la diagnosi del tumore del cavo orale - ha poi concluso - l'indagine ispettiva verrà effettuata tramite strumenti medicali, esoscopi ed endoscopi che verranno posizionati nel Tarvisiano e nel Canale del Ferro. L'operatore a distanza esegue l'esame e nel momento in cui l'équipe medica osserva da remoto una lesione potenzialmente pericolosa, chiediamo al paziente di venire all'hub per effettuare la biopsia e altri esami diagnostici".
 

"La telemedicina è un progetto importante - ha commentato il direttore generale Asufc Denis Caporale - che nel periodo della pandemia ci ha consentito di portare avanti delle attività, mentre altre rallentavano. Ci teniamo a raggiungere tutti i territori anche la montagna, con servizi nuovi facilitati dalle nuove tecnologie". Mille e cinquecento tablet arriveranno ai reparti dell'ospedale perché la Regione ha deciso di acquistarli grazie alle donazioni fatte alla protezione civile in epoca pandemica- L'obiettivo è potenziare la telemedicina e raggiungere i pazienti ovunque si trovino

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