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Sanità in Fvg: garantite cure domiciliari ai pazienti Covid

Assicurato il supporto ad attività ordinaria medici di famiglia

La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha previsto un emendamento al disegno di legge regionale di assestamento 2022 per riproporre gli effetti economici e organizzativi del decreto legge Cura Italia per quanto riguarda le Unità speciali di continuità assistenziale (Usca) attivate in Italia in pandemia e non più finanziate con fondi statali da fine giugno 2022. "Questo previa consultazione - con esito favorevole - delle organizzazioni sindacali più rappresentative dei medici di medicina generale", ha spiegato il vicepresidente regionale con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, rispondendo questa mattina a un'interrogazione in Consiglio regionale.

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"Con la fine dello stato di emergenza dichiarato per la pandemia, la cura a domicilio per le persone che si sono ammalate di Covid-19 è sempre e comunque garantita. Inoltre è stato fornito alle aziende sanitarie uno strumento contrattuale per assicurare un supporto all'attività ordinaria dei medici di famiglia, che continuano ad assistere i pazienti in carico malati, a seguito della contrazione dell'infezione" ha aggiunto Riccardi. "Dopo la data del 30 giugno 2022 - ha spiegato ancora il vicegovernatore - è stata prevista l'attivazione delle Unità di continuità assistenziale (Uca) in un processo collegato agli interventi finanziati dalla Missione 6 Salute del Piano nazionale di ripresa e resilienza sul potenziamento dell'assistenza domiciliare e collegato alla realizzazione di nuove strutture e presidi sul territorio, come Case della comunità e Ospedali di comunità che amplieranno e miglioreranno l'accessibilità dei servizi di prossimità ai cittadini". Per quanto disposto dal Decreto ministeriale 77 del 23 maggio scorso, inoltre, ha dettagliato Riccardi "si mira a rafforzare l'assistenza domiciliare, a sviluppare la telemedicina e a rendere più efficace l'integrazione tra i servizi socio-sanitari". "Per quel che attiene le Uca, venuta meno la norma che disciplinava le Usca e quindi in assenza di normativa specifica, la Regione ha ritenuto opportuno fare riferimento allo schema contrattuale dell'Accordo collettivo nazionale 2022 di medicina generale relativo al ruolo unico di assistenza primaria ad attività oraria per disciplinare questi nuovi incarichi al personale medico già operante nelle Usca al 30 giugno scorso: è un rinforzo importante al sistema della Regione per fronteggiare le esigenze straordinarie e urgenti derivanti dall'aumento dei contagi in questo periodo estivo" ha concluso Riccardi.

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