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Salute

Servono più infermieri, Regione al lavoro per trovarli in Italia e non all'estero

Riccardi: "Dobbiamo potenziare il numero dei professionisti del nostro sistema sanitario in forte difficoltà"

"Abbiamo chiesto all'Ordine delle professioni infermieristiche, che aveva espresso preoccupazione per il possibile reclutamento di personale straniero recepito dalla Regione a seguito di un provvedimento statale, di indicarci quali possono essere le misure alternative possibili da applicare per potenziare il numero dei professionisti del nostro sistema sanitario in forte difficoltà. Siamo pronti a metterle in campo in stretta sinergia con le Aziende regionali sia per far fronte alla pandemia ma anche in fase di pianificazione degli interventi che sono stati posticipati a causa del Covid-19 e che vanno certamente recuperati". Lo afferma il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, che oggi ha incontrato in modalità telematica i responsabili regionali dell'Ordine delle professioni infermieristiche.

Defezioni

"Queste eventuali nuove misure, che devono essere sostenibili da un punto di vista economico e attuabili subito, possono senz'altro – spiega Riccardi – precedere il recepimento, da parte nostra, della disposizione statale che prevede la possibilità di reclutare professionisti sanitari anche tra i cittadini di Paesi non appartenenti all'Unione europea". "Ogni giorno registriamo un centinaio di sanitari contagiati e complessivamente sono centinaia i professionisti di fatto non operativi. Di fronte a una situazione di questo tipo – sottolinea il vicegovernatore – vanno trovate soluzioni rapide e utilizzati tutti gli strumenti a nostra disposizione". "Siamo certi che anche in questa partita il contributo dell'Ordine delle professioni infermieristiche risulterà fondamentale per tutelare al meglio la salute dei nostri concittadini. Serve uno sforzo comune per superare quanto prima l'emergenza e per mantenere i livelli di cura che il Friuli Venezia Giulia - conclude Riccardi - ha dimostrato di saper garantire anche durante la pandemia".

Dimissioni

"La carenza di infermieri nelle Aziende sanitarie regionali – secondo i sindacati, da aprile a dicembre 2021, nella sola Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale (Asufc), hanno rassegnato le dimissioni 152 soggetti – costituisce una delle grandi questioni che affliggono il sistema sanitario regionale. Da tempo sollecitiamo un cambio di rotta da parte della Giunta regionale, la cui unica risposta è l'ennesimo provvedimento-deroga, in questo caso specifico per l'assunzione temporanea di personale sanitario in possesso di un titolo di studio non riconosciuto dal ministero della Salute". Lo afferma in una nota la consigliera regionale Simona Liguori (Cittadini), definendo tale scelta "una scorciatoia che è stata accolta con grandi perplessità anche dai presidenti dell'Ordine delle Professioni infermieristiche (Opi) del Fvg: 'Ipotizzare questa tipologia di accesso nel mondo del lavoro può porre a serio rischio la garanzia del rispetto dei livelli minimi essenziali nell'erogazione di prestazioni specialistiche al cittadino, mettendo a dura prova la tenuta del sistema salute dei nostri territori'".

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