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Giovedì, 28 Marzo 2024
Salute

Covid, la pagella del Fvg: bene tamponi e vaccini, male contagi e terapie intensive

Presentato questa mattina il report della Fondazione Gimbe che valuta in maniera positiva anche le coperture vaccinali con ciclo primario e terza dose, mentre pone l'accento sul sentimento no vax diffuso nella fascia tra i 60 e i 79 anni. Fedriga: "Abbiamo detto più volte che non volevamo rendere la pandemia un elemento di lotta politica". Il presidente Cartabellotta: "Regioni provate dai tagli in sanità nel decennio precedente". Riccardi: "Lavoro che meriterebbe di essere spiegato, abbiamo curato tutti"

Il Friuli Venezia Giulia è stato al di sopra della media nazionale per tamponi effettuati, l’offerta di posti letto negli ospedali e la campagna vaccinale tra gli anziani, mentre il numero di contagi, gli ingressi in terapia intensiva e un sentimento no vax molto diffuso tra alcune fasce della popolazione hanno messo a dura prova la gestione della pandemia e la tenuta del sistema. A dirlo è lo studio commissionato dalla Regione alla Fondazione Gimbe e presentato nella mattinata di oggi a Trieste. Un report "indipendente" che, analizzando oltre 30 indicatori e ribadendo come alcune decisioni politiche siano state condizonate da "un’emergenza che mai nessuno aveva vissuto prima”, ha fatto il punto sulla gestione del CoViD-19 da parte della sanità regionale. 

"Un lavoro che meriterebbe di essere spiegato"

“Abbiamo detto più volte – così il governatore Massimiliano Fedriga – che non volevamo rendere la pandemia un elemento di lotta politica. Per questo abbiamo deciso di analizzare ciò che è successo in quel periodo, anche per il futuro di questa regione”. Il vicegovernatore Riccardo Riccardi, menzionando il suo addio all’assessorato alla Sanità, ha sottolineato la volontà regionale di mettere in campo il “linguaggio della verità”. Pur ammettendo che “le cose non possono essere perfette”, l’esponente forzista ha voluto spendere parole importanti per la task force in prima linea nella lotta antipandemica. “È un lavoro che, per la fatica e l’impegno che ci abbiamo messo, meriterebbe di essere spiegato meglio per far capire la complessità del fenomeno”.  

Tamponi per tutti

Entrando nel dettaglio e ricordando come “le regioni sono arrivate indebolite alla pandemia a causa di 37 miliardi di tagli alla sanità nel decennio 2010-2019”, il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta ha spiegato i punti di forza e le criticità messe in mostra dal sistema sanitario regionale. “Rispetto alla media nazionale, il Friuli Venezia Giulia ha eseguito il 43 per cento in più di tamponi, con la presenza dell'85 per cento in più di test molecolari”. Un dato che evidenzia la precisione in merito ai dati sui contagi e la realizzazione di analisi definite “intense ed accurate”.

Punti di forza e criticità

Secondo il report la regione ha retto benissimo per quanto riguarda il rapporto tra eccesso di mortalità e tasso di mortalità CoViD-19, mentre sul tasso di mortalità CoViD-19 se il dato di 463 decessi ogni 100 mila abitanti la relega al ruolo di “maglia nera”, lo stesso “dipende dall’elevato numero di tamponi eseguiti", ma "necessita di essere standardizzato per le caratteristiche anagrafiche della popolazione”. Come a dire che avere una delle popolazioni più anziane d'Italia non ha aiutato. Il Friuli Venezia Giulia, inoltre, è stato considerato da Gimbe la prima regione per “affidabilità dei dati”, vale a dire, come ricordato da Riccardi, “con il minor margine di errore”. Male, invece, la campagna vaccinale nella fascia 5-11 (figlia, per la Gimbe, di un diffuso sentimento no vax tra i genitori), quella tra i 60 e i 79 (la generazione del boom economico ndr) e l'avvio alla quarta dose (poco più del 25 per cento della popolazione l'ha fatta).  

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