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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Ospedale di Udine

Oncologia e clinica ematologica Asufc riconoscimento scientifico al protocollo anticovid

Nonostante la pandemia le attivtà sono proseguite regolarmente grazie alla collaborazione tra le due strutture che ha permesso di monitorare le pazienti e i famigliari evitando lo sviluppo di focolai

Negli ultimi due anni, nonostante la pandemia, Oncologia e Clinica Ematologica dell’Azienda ospedaliero universitaria di Udine hanno collaborato efficacemente garantendo ai pazienti la prosecuzione regolare dei trattamenti. Questo è stato possibile grazie ad un rigoroso monitoraggio della situazione epidemiologica nella popolazione di pazienti che venivano accolti e trattati nel Day Hospital, con percorsi di sorveglianza e prevenzione dedicati. Questo protocollo  è stato riconosciuto e apprezzato dalla comunità scientifica mondiale ed è stato citato in quattro pubblicazioni su riviste scientifiche di prestigio internazionale.

Il protocollo

Ogni anno, presso il Day Hospital vengono accolti e trattati oltre 2500 pazienti con tumore da parte del reparto di Oncologia. Altri 100 vengono monitorati dopo trapianto di midollo osseo presso la Clinica Ematologica. LE due strutture hanno ideato percorsi di sorveglianza e prevenzione dedicati, sottoposti a verifiche e adeguamenti periodici, per contenere il contagio da Sars-Cov-2.

Il monitoraggio consisteva nella effettuazione di un triage con somministrazione di un questionario specifico e con rilievo della temperatura ad ogni ingresso in Day Hospital di tutti i pazienti e familiari e in uno screening dei pazienti. Ad ogni accesso alle terapie venivano somministrati tamponi e test sierologici rapidi, con lo scopo di intercettare possibili casi positivi ed evitare l’ingresso in Day Hospital di possibili fonti di contagio per gli altri pazienti in terapia. Questo approccio combinato di monitoraggio è stato particolarmente intensivo nel contesto delle prime due ondate pandemiche. Ad ogni ingresso in Day Hospital veniva effettuato triage, tampone e un test sierologico rapido per ogni paziente. La prevenzione era l’unico strumento disponibile di contrasto dell’infezione non avendo ancora i vaccini, gli anticorpi monoclonali e gli antivirali. In contemporanea, anche il personale sanitario, operativo in Day Hospital, è stato attivamente monitorato con tamponi di sorveglianza ogni 7-15 giorni.

Un monitoraggio così stretto dei pazienti ha permesso di ottenere una fotografia esatta della situazione epidemiologica, in diversi momenti temporali della pandemia e di identificare precocemente i casi positivi, che sono stati poi seguiti grazie alla collaborazione della Clinica di malattie Infettive. Questa attenta attività di sorveglianza, con percorso dedicato, ha evidenziato una ridotta prevalenza della infezione nelle prime tre ondate epidemiche con meno dell’1 per cento di casi positivi nella popolazione oncologica afferente al Day Hospital.

Le dichiarazioni

Il dottor Gianpiero Fasola, direttore dell’Oncologia: “Sono stati anni difficili per tutti: lo straordinario impegno delle persone che lavorano in queste strutture e di coloro che ci hanno aiutato, ci ha permesso di proseguire le attività sui pazienti anche nel pieno della bufera pandemica e di produrre evidenze scientifiche utili per la comunità internazionale. Lavorare nel principale ospedale hub del Friuli Venezia Giulia, consente una grande ricchezza di scambi professionali che sono un valore aggiunto per tutti”

Il professor Renato Fanin, direttore della Clinica Ematologica: “L’emergenza epidemica ha di fatto evidenziato sinergie operative e cliniche tra l’Oncologia e l’Ematologia, che ci hanno consentito di operare in sicurezza, ben al di là di quanto atteso per la situazione contingente. L’estesa area, posta al secondo piano del Padiglione 15, dove è situato il day hospital delle due strutture ha volumi di attività considerevoli, che fanno del polo oncologico udinese una delle principali realtà nazionali dedicate alla diagnosi ed alla terapia di questi pazienti ed il nostro impegno nei prossimi anni sarà proprio quello di sviluppare percorsi e progetti condivisi in questa piattaforma funzionale”.

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