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Prodigio della medicina a Udine: fegato tenuto in vita per oltre 12 ore

Grazie all'utilizzo della macchina conservatrice è stato possibile trapiantare una paziente affetta da insufficienza epatica acuta grave con un organo compatibile che arrivava da lontano

Grande passo avanti per il Centro trapianti di fegato di Asufc. Per la prima volta in Friuli Venezia Giulia è stata utilizzata la macchina di conservazione artificiale del fegato. Un sistema che garantisce un’ottimale conservazione dell’organo in attesa del suo impianto sul ricevente. Un grande risultato soprattutto per una regione come la nostra che, geograficamente, si trova in un'area periferica della Penisola. Il dottor Umberto Baccarani del Centro trapianti di Fegato ha dichiarato: “Si tratta di uno strumento che permette un miglioramento per l’attività di trapianto in tutta la nostra regione garantendo un prolungamento dello stato di conservazione dell’organo e di conseguenza una pianificazione ancora più efficiente per gli interventi: per gli specialisti e per i pazienti stessi un passo estremamente importante”.

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Il caso

Nel caso specifico il fegato è stato trapiantato a una paziente affetta da insufficienza epatica acuta grave che ha richiesto un trapianto in urgenza nazionale e quindi l’utilizzo del primo organo compatibile sul territorio italiano in una sede particolarmente distante da Udine. Il macchinario è stato utilizzato dall’equipe diretta dal professor Andrea Risaliti, appena rientrato dall’esperienza presso il Centro Trapianti di Dubai. I tempi di ischemia degli organi da trapiantare sono critici per la buona riuscita del trapianto e devono essere mantenuti il più breve possibile: la disponibilità della macchina di conservazione artificiale del fegato ha permesso, per la prima volta, di utilizzare con successo il fegato fino all’esecuzione del trapianto avvenuto più di dodici ore dopo il prelievo dell’organo.

Il futuro

La tecnologia della macchina di conservazione del fegato, sviluppatasi negli ultimi anni, avrà in futuro la potenzialità di aumentare la disponibilità di organi da trapiantare fondamentale per far fronte alla sempre maggiore richiesta di pazienti in lista d’attesa garantendo, non solo un numero maggiore di trapianti, ma anche un potenziale miglioramento dei risultati del trapianto stesso.


 

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