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Giovedì, 25 Aprile 2024
Salute

Liguori (Cittadini) sul punto di primo intervento di Cividale

«L’annuncio della riapertura a qualche settimana dalle elezioni comunali infiamma la campagna elettorale»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

La coincidenza della riapertura del PPI di Cividale con l’inizio della campagna elettorale per le comunali fa riflettere la consigliera dei Cittadini a partire dal conoscere quali siano i presupposti su cui è fondato questo annuncio di riapertura, ovvero quali siano le risorse umane che la Regione investe, ad esempio in termini di personale infermieristico e di Operatori OSS, per garantire vita ai servizi erogati. Una seconda riflessione riguarda lo stato di salute attuale dei servizi di laboratorio analisi e di radiologia dell’ospedale della città ducale, fondamentali anche per le attività di primo intervento. E, non da ultimo, ci si interroga su quale sia la logistica che nel PPI garantisca la sicurezza dei percorsi separati covid da quelli non covid. Queste le domande che Liguori pone alla Giunta Fedriga. «Il Punto di Primo Intervento che riapre non sarà un Pronto Soccorso, struttura di cui Cividale e le Valli del Natisone avrebbero effettivamente bisogno, soprattutto nella fase 2. L’emergenza Covid, infatti, ci ha insegnato l’importanza di avere i servizi sanitari essenziali sul territorio e non solo concentrati nei grandi ospedali hub come il Santa Maria della Misericordia di Udine. Ripensare a quanto il mondo sia cambiato negli ultimi anni ci porta a considerare Cividale strategico come sede di un presidio ospedaliero vero e proprio che eroghi servizi anche alle zone particolarmente disagiate delle Valli del Natisone, dove alcuni abitati distano ben oltre i 50 km da Udine. Nel 2014 quando era in opposizione, questo aspetto l’assessore Riccardi lo aveva molto bene presente, tanto da portare in consiglio regionale un emendamento alla Legge Telesca in cui chiedeva che Cividale e Gemona per la loro importanza strategica sul territorio avessero una medicina per acuti, una chirurgia elettiva, un Pronto Soccorso, un laboratorio analisi e una radiologia. Cosa gli ha fatto cambiare idea? Saperlo sarebbe importante anche per conoscere il destino della sanità di Cividale e delle Valli del Natisone». 

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