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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Udine inquinata come le grandi metropoli, gravi le conseguenze per la salute

Grazie ad un progetto formativo dell’Ordine dei medici di Udine, il primo a livello nazionale, verranno sensibilizzati sul tema tutti i cittadini. In Italia si contano dai 60mila agli 80mila morti all’anno

L’inquinamento è responsabile, solo in Italia, dai 60mila agli 80mila morti all'anno. E Udine non è un'isola felice come si potrebbe pensare. I livelli di inquinamento sono simili a quelli di grandi metropoli come Milano e Roma. “Le Alpi creano una specie di barriera che impedisce il rimescolamento dell’aria – dice Mario Canciani, presidente regionale Isde Medici per l’Ambiente - Udine è più inquinata di Trieste che ha due volte e mezzo gli abitanti del capoluogo friulano, però a Trieste c’è la bora, oppure la brezza che rimescola l’aria. Io ho condotto uno studio nelle scuole di Udine già 20 anni fa per conto dell’UE e ho notato che avevamo valori di inquinamento simili a Roma e Milano. Ho ripetuto 10 anni fa il progetto, notando che i dati erano leggermente migliorati con i consigli che avevamo dato”. Secondo Canciani, uno dei grossi problemi da superare è legato ai limiti di legge, i valori soglia che, a detta dell’esperto, andrebbero abbassati, addirittura dimezzati: “Sono limiti molto alti, adottati 30 anni fa quando non si sapeva niente dell’inquinamento. Il nostro auspicio è che vengano abbassati notevolmente”. Purtroppo sono diverse le patologie correlate all’inquinamento: “Contrariamente a quello che si pensa - dice infine – i danni derivanti colpiscono non solo l’apparato respiratorio, ma anche quello cardiovascolare. Il 30% di infarti, ictus ed emorragie celebrali dipendono da quello che respiriamo. Poi ci sono tumori, come le leucemie che colpiscono soprattutto i bambini, soggetti anche ad asma e bronchite cronica”. E di inquinamento si muore come per il Covid, come riportato a inizio 2022 da The Lancet, una delle riviste scientifiche più autorevoli al mondo, che ha dedicato il primo numero dell'anno al big killer, il grande assassino, proprio l'inquinamento.

Il progetto formativo

Per questo l'ordine dei medici del Friuli Venezia Giulia ha creato un progetto formativo, apripista a livello nazionale, che vuole sensibilizzare i pazienti sui temi dell'ambiente e dell'inquinamento atmosferico. Questo progetto ha prodotto un volume ricco di testimonianze e di interventi con dati e approfondimenti utili a contrastare l’inquinamento. Ma anche indicazioni sulle patologie che insorgono a causa proprio dell’inquinamento. Un volume che ha suscitato interesse in tutta Italia, tanto che l’Ordine di Udine ha deciso di metterlo in rete per condividerlo. “L’obiettivo – afferma Canciani - è far dialogare i medici con i loro assistiti sui danni da inquinamento, così come parlano di alimentazione, ipertensione: medici di medicina generale, pediatri e odontoiatri. Dobbiamo sapere i rischi, cosa si può fare per diminuirli, ovvero la non produzione di inquinanti, il potenziamento della mobilità sostenibile, come l’utilizzo della bicicletta che fa bene alla salute, percorsi anche a piedi, anche per bambini, e uso dei mezzi pubblici”. I medici, dunque, sono chiamati a fare cultura ai pazienti esattamente come si fa con la prevenzione di altre patologie.

I prossimi passi

L’attività informativa è già partita e il primo passo è stato il convegno di maggio con la distribuzione del volume degli atti, cui seguirà un convegno nel 2023 su un altro target sempre legato all’inquinamento. Ai quasi 4.000 medici iscritti all’Ordine di Udine è stato inviato un questionario per vagliare le loro conoscenze in tema di inquinamento e danni correlati: “Purtroppo – precisa Canciani - abbiamo constatato che i medici non ricevono un’adeguata formazione su questo tema. Infatti né il corso di laurea, né i vari corsi di specializzazione dedicano nemmeno un’ora a questa tematica. Eppure, se un medico ha la cultura per farlo, ottiene buoni risultati. Vediamo il fumo: nelle donne in gravidanza è crollato con la campagna di prevenzione messa in atto dai medici e ginecologi. La stessa cosa possiamo fare per gli inquinanti. Se un paziente è informato da persone autorevoli, segue le indicazioni ricevute, ma il medico deve, per primo, avere una conoscenza approfondita dell’argomento. Questo è lo scopo del programma”.

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