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Le "conseguenze del Natale": anche in Friuli c'è una crisi psicologica in atto

Per il presidente dell’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia Roberto Calvani prosegue l’onda lunga del disagio iniziato con la pandemia: "siamo in una permacrisi"

Come ogni anno, il periodo delle feste natalizie viene vissuto in maniera diversa da ognuno di noi e, per alcuni, questo è un momento dell’incertezza, della “paura straniante di essere esposti a rischi incontrollabili”. È quanto emerge dall’ultimo Rapporto Censis, che fotografa una società impaurita e ormai priva di certezze. Sono tante le insicurezze per il 66,5% degli italiani: la guerra cruenta alle porte dell’Europa, l’alta inflazione, la morsa energetica, la crisi ambientale, l’instabilità dei mercati internazionali, la pandemia che minaccia di rialzare la testa. Una situazione di crisi permanente che inevitabilmente impatta sul benessere psicologico delle persone: “Prosegue l’onda lunga di disagio iniziata con la pandemia, che come Ordine avevamo preannunciato da tempo, nella consapevolezza che il malessere psicologico non si sarebbe esaurito con la fine dell’emergenza sanitaria”, commenta Roberto Calvani, presidente dell’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia. “I dati infatti ci parlano di un aumento significativo, dal 20 al 30%, di disturbi d’ansia, attacchi di panico, disturbi dell’alimentazione e del sonno, che colpiscono soprattutto i giovani. E purtroppo sono in aumento anche i suicidi e i tentativi di suicidio”, evidenzia. “Una ricerca che abbiamo fatto insieme all’Istituto Piepoli come Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi indica che 8 italiani su dieci chiedono aiuto psicologico: perciò il bonus psicologo è così prezioso”. In Friuli Venezia Giulia, ricorda Calvani, al bonus nazionale, che vale 25 milioni e finora ha soddisfatto 40mila famiglie a fronte di 350 mila richieste, si è aggiunto il bonus psicologo studenti Fvg, con uno stanziamento regionale di 200mila euro: sono 1200 le famiglie che ne hanno fatto richiesta.

Crisi permanente

Un aiuto in un periodo che è stato definito non a caso di “permacrisi”. “Siamo in uno stato di crisi permanente, in cui di mese in mese variano le emergenze: si tratta di aiutare le persone a convivere con questa situazione - dice Calvani -. Anche quest’anno il Natale, che dovrebbe essere un momento di festa e serenità, verrà vissuto all’interno di una crisi a cui dobbiamo saperci adattare, con capacità di resilienza allo stress: la psicologia può essere un aiuto prezioso in questa situazione”. Soprattutto per i giovani, che stanno ancora pagando le conseguenze delle restrizioni imposte sotto emergenza sanitaria: “Ragazze e ragazzi stanno pagando i danni di una socialità primaria repressa: le forme di socializzazione continuano a essere affidate quasi completamente ai social, come durante la pandemia. I giovani, che per un lungo periodo non hanno avuto modo di sperimentare relazioni sociali significative, faticano a recuperarle: sono sempre di più quelli che si chiudono in casa con lo smartphone o il tablet e non escono più; i luoghi di relazione sono pochi e sono stati sostituiti dalla modalità digitale, attraverso cui si fanno nuovi incontri e amicizie, correndo talvolta anche pericoli seri”, sottolinea Calvani. L’accelerazione imposta dalla pandemia nell’utilizzo di strumenti digitali e l’isolamento degli ultimi anni ha messo a rischio la capacità dei giovani di affrontare una relazione vera, in presenza, causando a volte reazioni di vero e proprio panico al contatto fisico. 

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