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Salute

Tre farmacie friulane prime al mondo a diventare "Benefit corporation"

Le udinesi Colutta e San Marco e la sandanielese Mareschi all’avanguardia nel sociale con le loro iniziative


Le udinesi Colutta e San Marco e la sandanielese Mareschi all’avanguardia nel sociale con le loro iniziativa. La "Benefit corporation" per l’Italia è una novità recente, introdotta dal primo gennaio 2016 con la legge di stabilità (primo in Paese in Europa). L'idea arriva dagli Stati Uniti e consiste in uno status giuridico nuovo, pensato per aziende for-profit che vogliano andare oltre l'obiettivo del profitto e massimizzare il loro impatto positivo verso la società e l'ambiente.

Il metodo

Concretamente, chi gestisce una “Benefit corporation” valuta, accanto alle performance finanziarie, pure quelle qualitative e quantitative di rilievo sociale, basate su obiettivi dichiarati. Un percorso per pochi, al momento, di cui fanno parte le farmacie udinesi "San Marco" in viale Volontari e "Colutta" in piazza Garibaldi e la sandanielese di via Cesare Battisti "Mareschi". Si tratta delle prime farmacie indipendenti al mondo a diventare Benefit. Questu'ultima in veriutà, pur non potendo assumere de iure lo status di società Benefit essendo una ditta individuale, ha adottato il modello Benefit promosso da Apoteca Natura, impegnandosi formalmente ad assumere gli stessi impegni richiesti legalmente alle società Benefit e a perseguire formalmente e pubblicamente finalità specifiche di beneficio comune.

La presentazione dell'iniziativa

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Il network

Le tre Farmacie sono inserite in Apoteca Natura, network internazionale di Farmacie indipendenti a sua volta una società Benefit e impegnata nella promozione del modello Benefit.
 «Un percorso virtuoso che conferma il valore sociale delle attività del commercio, ancora più evidente nei casi in cui le aziende perseguono il beneficio comune mettendo in campo iniziative di ampio respiro su più fronti del welfare», osserva il presidente della Camera di Commercio di Pordenone-Udine Giovanni Da Pozzo.

Le ragioni

La condizioni non porta nessun vantaggio, se non quello reputazionale. Perché diventare Benefit? «Abbiamo ritenuto che questo strumento ci consentisse di diventare protagonisti di una trasformazione del modello dominante di impresa a scopo di lucro, con l’obiettivo di adeguarci alle sfide e alle opportunità dei mercati del XXI secolo – spiegano i titolari Antonella Colutta, Ferruccio Sartori di Borgoricco e Stefano Sivilotti –. E dunque, nell’esercizio dell’attività d’impresa, perseguiamo, senza alcuna imposizione ma per totale nostra volontà, anche finalità di beneficio comune attraverso iniziative che possano avere impatto positivo su persone, comunità, territori e ambiente. Lo facciamo in modo, sostenibile e trasparente, consapevoli della necessità di bilanciare l’interesse dei soci e quello della collettività». 

Gli obblighi

Le società Benefit non godono di incentivi di tipo economico o fiscale. Per cui, oltre a rappresentare un valore per la società, non causano aggravi per i contribuenti. Devono nominare una persona del management che sia responsabile dell’impatto dell’azienda e si impegnano a riportare in maniera trasparente e completa le proprie attività attraverso una relazione annuale che descriva sia le azioni svolte che i piani e gli impegni per il futuro.

 
 

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