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prevenzione / Cervignano del Friuli

Tumore al seno: in Friuli Venezia Giulia 1.300 diagnosi l’anno, ma le donne bevono troppi alcolici

Il presidente dell’associazione italiana oncologia medica Aiom, Saverio Cinieri: “Bere troppo è un fattore cancerogeno rilevante ma ancora sottovalutato”

Sei donne su 10 si sottopongono regolarmente alla mammografia in Friuli Venezia Giulia. "Preoccupa però l’elevato consumo di alcol che contribuisce ad aumentare il rischio di contrarre la malattia”, dichiara Fabio Puglisi, professore ordinario di Oncologia medica dell’Università di Udine, direttore del Dipartimento di oncologia medica presso l’Irccs Cro di Aviano.

I numeri

Il Friuli Venezia Giulia è ai primi posti in Italia per numero di nuovi casi di tumore della mammella. Ogni anno si registrano oltre 1.300 diagnosi con un tasso di 170 casi ogni 100.000 donne, superiore rispetto alla media nazionale. Tra i fattori che possono influenzare l’incidenza, la maggiore longevità rispetto ad altre regioni italiane e la buona adesione agli esami di screening. Tuttavia, preoccupano alcuni stili di vita meno sani, tra cui l’eccessivo consumo di alcol. È quanto emerso alla vigilia di Focus sul carcinoma mammario, il convegno scientifico che da 20 anni riunisce in Friuli i più importanti esperti nazionali e internazionali sulla neoplasia. Sono oltre 500 i partecipanti all’evento dedicato alla forma di cancro più diffusa nel nostro Paese (55.700 nuove diagnosi nel 2022). “A partire dal 2000, abbiamo osservato un graduale incremento della sopravvivenza e, oggi, oltre 22mila donne vivono in Regione con una diagnosi di tumore mammario", afferma Fabio Puglisi, responsabile scientifico del convegno. "È un dato in linea con quello nazionale, e la prognosi delle donne che si ammalano è in costante miglioramento grazie all’introduzione di farmaci innovativi e all’incremento delle diagnosi precoci. In particolare, in regione il programma di screening mammografico si rivela efficiente come dimostrato dalla capacità di recuperare in breve tempo gli esami non effettuati a causa del Covid-19. La malattia ha comunque un forte impatto sul nostro sistema sanitario regionale e dobbiamo agire per agevolare i percorsi di cura e per migliorare la prevenzione primaria”.

Cattivi stili di vita

L’alcol è uno dei più rilevanti fattori di rischio del tumore del seno anche se vi è una tendenza a sottovalutarlo", aggiunge Saverio Cinieri, presidente dell’associazione italiana oncologia medica (Aiom). "Non va assolutamente criminalizzato il consumo di bevande, come vino e birra, però numerose pubblicazioni scientifiche hanno evidenziato il collegamento con la neoplasia mammaria. Vi sono poi altri fattori di rischio conclamati come quelli riproduttivi-ormonali tra cui il menarca precoce, una menopausa tardiva, la nulliparità o l’età più avanzata alla prima gravidanza. Infine, non va dimenticata la sedentarietà, una ‘malattia’ che colpisce il 31% degli adulti italiani e il 18% della popolazione del Friuli Venezia Giulia”.

Convegno

Il focus sul carcinoma mammario è giunto alla sua ventesima edizione e questo rappresenta l’occasione per ripercorre gli avanzamenti scientifici degli ultimi due decenni. “Nei primi anni 2000 la sopravvivenza a cinque anni era poco più del 76% mentre ora siamo arrivati quasi al 90%", sottolinea Michelino De Laurentiis, direttore del dipartimento di senologia e toraco-polmonare dell’Istituto tumori Pascale di Napoli. "Il merito di questo straordinario successo è da ricercare nella nostra maggiore capacità di definire e individuare i vari sottotipi di carcinoma mammario. Da questo passa la forte crescita del nostro arsenale terapeutico anche per le forme più gravi della malattia”.

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