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Giovedì, 25 Aprile 2024
Salute

La neurologia dell'ospedale di Udine è "d'oro"

Il reparto è stato premiato in relazione al percorso per l’ictus cerebrale

Il 13 settembre scorso il presidio ospedaliero di Udine di ASUFC ha ricevuto la “certificazione di qualità oro” nell’ambito del programma “Eso angel award” supportato dall’Organizzazione Europea per l’Ictus cerebrale. Il traguardo raggiunto è soprattutto il frutto di una riorganizzazione interna al nosocomio Udinese nella gestione dell’ictus cerebrale, per la quale si sono adoperati tutti i professionisti neurologi, sia della Neurologia sia della Clinica neurologica che costantemente si avvicendano nei turni d’urgenza e in particolar modo tra loro i colleghi dell’équipe cerebrovascolare (Marta Brunelli, Iacopo Cancelli, Francesco Janes, Simone Lorenzut, Roberto Marinig e Giovanni Merlino) e che da un anno curano i dettagli del percorso diagnostico-terapeutico.

La certificazione prevede siano soddisfatti i seguenti criteri:
•    almeno il 50% degli ictus ischemici candidabili a trombolisi endovenosa e trombectomia meccanica sia trattato rispettivamente entro 60’ e 120’ dall’arrivo in ospedale
•    almeno il 5% degli ictus accolti in ospedale venga ricanalizzato
•    oltre l’80% venga sottoposto a neuroimmagine e terapia farmacologica appropriata alle cause dell’ictus. 
L’obiettivo di migliorare la qualità della cura dell’ictus cerebrale in Fvg rappresenta il principio ispiratore di una più ampia riorganizzazione della Rete Ictus del FVG da parte di un gruppo di lavoro multidisciplinare afferente alle diverse Aziende Sanitarie e agli Enti regionali coinvolti, da 2 anni sotto il coordinamento del Prof. Gian Luigi Gigli. Tale gruppo di lavoro ha già portato all’approvazione nell’Aprile 2021 dell’aggiornamento e della revisione sistematica del PDTA (Percorso Diagnostico Terapeutico e Assistenziale) regionale sull’ictus; sta organizzando un percorso formativo di aggiornamento per il personale coinvolto nella gestione dei pazienti colpiti da ictus; inoltre è al lavoro per un upgrade tecnologico nella diffusione di tecniche di neuroimmagine avanzata a supporto della diagnosi dell’ictus soprattutto ad esordio non noto.     
    
Il contesto territoriale udinese rappresenta una realtà dalle difficoltà organizzative maggiori per una serie di fattori: l’area vasta di riferimento è la più grande della regione, la popolazione la più numerosa (anche in rapporto alle risorse dedicate all’ictus), i tempi di trasporto pre-ospedalieri sono lunghi, i presidi ospedalieri secondari coinvolti sono molti e spesso tra essi manca una standardizzazione dei processi di cura. “Con la certificazione ricevuta abbiamo raggiunto un primo traguardo – spiega il professor Gigli – ora ci aspetta un altro sforzo per raggiungere la certificazione Platinum e poi Diamante, ovvero per migliorare ulteriormente i tempi di trattamento, ma anche aumentare il numero di pazienti trattati e gestiti in Stroke Unit. Siamo infatti al lavoro per la stesura di un protocollo di percorso intraospedaliero con lo scopo di adattare le indicazioni del Pdta regionale alla specifica e complessa realtà dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine e raggiungere standard qualitativi ancora migliori”.

L’ictus è infatti una patologia tempo-dipendente e la rapidità diagnostica e di trattamento sono direttamente correlate con un buon esito clinico e con la possibilità di poter essere sottoposti a interventi curativi quali la trombolisi endovenosa e la trombectomia meccanica. “Tutti gli operatori della rete rappresentano un anello indispensabile della catena che porta ad un trattamento rapido ed efficace, ma – conclude il Prof Gigli – il primo anello della catena è il paziente stesso, cui rivolgo l’invito ad allertare prontamente il 112 in presenza dei sintomi cardine di un ictus: se improvvisamente non riesce a muovere 1 o più arti, se improvvisamente non riesce a parlare, se improvvisamente vede la bocca storta, se improvvisamente non vede una parte del campo visivo, se improvvisamente non riesce a stare in piedi. Il tempo è cervello!”.

Il direttore generale, Denis Caporale: “I riconoscimenti internazionali fanno sempre molto piacere e ripagano i professionisti e tutta l’Azienda dello sforzo e dell’immenso lavoro quotidiano: questo però è un punto di partenza e non un punto di arrivo, l’obiettivo deve essere quello di offrire percorsi e servizi di qualità in linea con le aspettative dei cittadini”. 
 

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