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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Green pass per ristoranti e bar, la protesta: "Ci chiedono di fare i poliziotti"

Una serie di opinioni degli esercenti udinesi, orientati in maniera negativa nei confronti delle disposizioni ipotizzate

Prende sostanza l'ipotesi che Green pass possa diventare obbligatorio per accedere a luoghi chiusi come bar, ristoranti, teatri, cinema e discoteche. Il dibattito sta scatenando perplessità e malumori tra gli addetti ai lavori, per il clima di incertezza e gli scenari che vengono prospettati, anche a causa dell'aumento generale dei contagi. Il comitato tecnico scientifico chiede insistentemente al Governo un nuovo decreto, ma i dettagli sono ancora tutti da definire. L'ipotesi più accreditata è quella del modello alla francese. Abbiamo così raccolto alcune opinioni di ristoratori, gestori di bar e titolari di locali del centro di Udine.

Caffè Muratti

La titolare del caffè, Alice Antoniacomi, risponde alla nostre domande,con una grande perplessità su come verranno gestiti i minori di dodici anni, visto che il figlio di dieci frequenta spesso il bar della mamma. "Allo stato attuale delle cose non so cosa aspettarmi. Sono convinta che chi può, debba fare il vaccino. Per garantire la sicurezza di tutti. Potrebbe essere un certo caos all'inizio dover chiedere ad ogni cliente il Green pass, ma in fondo in Austria è già una prassi consolidata. E ho visto che in passato ogni novità tipo l'uso della mascherina scatena polemiche, ma poi la maggioranza si adegua con una certa facilità. Quello che mi lascia con un grande punto di domanda è: come verranno trattati i minori di dodici anni che non hanno ancora accesso al vaccino? Devono fare un tampone ogni volta che mamma vuole bere un caffè al bar o andare a mangiare una pizza? Direi che è improponibile. Soprattutto per i costi, In altri paesi, come in Francia e in Danimarca, i test sono gratuiti e di facile accesso. Ma qui?".

Al Vapore

Il titolare del locale di vicolo Sillio, Rudy Carrara, ci tiene a farci sapere che i suoi dipendenti sono tutti vaccinati. "Io sono ad oggi combattuto: da un lato il Green pass sarebbe la scelta perfetta per scongiurare nuove chiusure, a dir poco fatali se ricapitassero. Dall’altro ho un terribile sentore  che sarà difficilissimo come esercenti riuscire a gestire il ruolo anche di poliziotti, con tanto di male parole da parte di chi sarà contrario alla vaccinazione. Tutto il nostro personale ha comunque concluso il ciclo vaccinale per scelta dei singoli, non per richiesta aziendale".

Pepata di corte e Piatto Sbeccato

Luca Calviello teme che il peso di questa decisione ricada tutto sugli esercenti. "Penso che i ristoranti abbiano già attuato da mesi i protocolli per limitare la diffusione del virus con distanziamenti, gel, mascherine, menù usa e getta. Ma penso anche che saranno ancora una volta costretti a pagare il prezzo maggiore di questa pandemia a livello economico. Non possono chiederci di fare il lavoro delle forze dell'ordine o di chiedere i dati sensibili ad un cliente che potrebbe anche prenderla male. Secondo me dovrebbero intensificare i controlli, ma soprattutto nei luoghi dove effettivamente si concentra e si assembra la gente che sappiamo tutti benissimo quali sono. Nei ristoranti ci stai seduto e non credo siano luoghi dove il contagio dilaga".

Pizzeria Santa Chiara 

Dice Babette, una delle titolari del locale di via Grazzano: "La mia opinione è che questo Green pass, per tutta la nostra categoria, è nuovamente un fallimento. In pratica, ci chiedono di sostituirci allo stato, alle forze dell’ordine. Chiedere ogni volta il Green pass ad ogni cliente che entra? Ma se non posso nemmeno chiedere ai miei dipendenti di vaccinarsi! Ci sono due pesi e due misure. E parlo da vaccinata e sono assolutamente pro vaccini. Questa situazione è poco chiara".

The Black Stuff

Il titolare dell'irish pub, Giovanni Pigani, auspica che gli esercenti non vengano abbandonati, ma continuino gli aiuti da parte delle Stato. "La mia speranza è che questa soluzione sia un toccasana per l’inverno, ma la mia paura è il caos di controllare chi ha il Green pass e chi no e soprattutto quanti cittadini saranno a posto con le vaccinazioni. Io spero che oltre al pass rimangano in vigore anche gli aiuti che tengono conto del delta di fatturato".

PieriMortadele e Antica Osteria Da Pozzo

Il gestore delle due storiche realtà, Luca Merlino, si esprime così: "Troppa confusione ancora. Non si sa ancora come saranno le modalità. Certo che se l'uso del Green pass scongiurerà nuove chiusure dei locali, sono pienamente d'accordo. Resto perplesso su come possiamo fare noi addetti ai lavori, che facciamo un altro mestiere, a diventare improvvisamente controllori. Si perderà tempo ma ci adegueremo sempre se ci verranno dati regole e strumenti adeguati. Speriamo bene".

Re Barbaro

La titolare del bar, Amanda Railz, che si trova in piazza San Giacomo, il salotto buono della città, è lapidaria: "Sono totalmente contraria al Green pass, creerebbe solo disagi e confusione. Speriamo solo che quest'inverno non torniamo punto e a capo".

In Chiavris

Giudizio tranchant per Maurizio Di Martino. "Io penso che se devi avere un Green pass per essere libero, vuol dire che non sei libero di fare niente".

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