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Martedì, 23 Aprile 2024
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Tanzi: mela avvelenata alla fondazione Morpurgo-Hofmann

L'esponente del Pdl cittadino vuole chiarezza sulla recente operazione che ha visto come protagonisti l'amministrazione comunale e la fondazione benefica con fini di assistenza ai malati

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

Le dichiarazioni di Vincenzo Tanzi sulla questione.

Nel donare la proprietà del Comune alla Fondazione hospice-Rsa Morpurgo-Hofmann, il Sindaco Honsell non poteva non sospettare che quel terreno, in prossimità dall’ex acciaieria Safau, era pericolosamente inquinato. Una mela avvelenata donata alla fondazione benefica con fini di assistenza ai malati terminali, vuol dire danneggiarla, giacché molti Consiglieri comunali avevano sollevato delle obiezioni e dopo vent'anni di solo parlare, c’è il rischio che Udine non avrà in tempi brevi quei posti di cura per le persone deboli e bisognevoli di assistenza assieme alle loro famiglie.  I punti sostanziali sono questi. Il Comune è entrato nella Fondazione  con la quota del 12,5% tratta dal valore presunto di 1,320.000 milioni euro del terreno. Poiché, per bonificarlo serviranno tra i 500.000 e i 900.000 mila euro più Iva, in più vanno aggiunti i costi pari a 330.000 mila euro, comprensivi di Iva, per l’abbattimento degli edifici esistenti, è evidente che la quota donata del Comune si riduce a quasi zero. Altro fatto grave è questo. Con l’approvazione del nuovo Piano regolatore comunale sono stati modificati gli indici di fabbricabilità nella zona dove sorge l’ex clinica Santi, di una proprietà della Fondazione. Così facendo ha contribuito a fare precipitare il valore dell’immobile, se venduto il ricavo sarà di circa 500.000 mila euro in meno. Il colpo del ko finale piazzato da Palazzo D’Aronco è nella pretesa che alcune opere, come parcheggi e strade per un costo di 240.000 mila euro, siano eseguite dalla Fondazione per ritornare, una volta costruite, di proprietà del Comune. Risultato finale dell'opera, tra minori entrate provocate e maggiori uscite, la Fondazione ha la necessità di reperire altri 1,7 milioni di euro circa, oltre ai già 12,5 milioni previsti.

L'aumento dei costi obbligherà a rifare il progetto e con i fondi a disposizione non più sufficienti per completare l’intera opera, c’è il pericolo di dimezzare i posti dedicati alla Rsa. Nel frattempo, per venire incontro agli ammalati, l'Asl 4 paga un affitto di 600.000 mila euro l’anno, per 15 posti di hospice provvisori presso una residenza sanitaria privata. Non solo, visti i tempi lunghi che si profilano, c’è la possibilità di perdere il contributo del Ministero della Salute, pari a 2 milioni di euro inutilizzato da molti anni. In tutto ciò esiste un dovere morale e l’amministrazione comunale non può tirarsi indietro, deve assumersi le proprie responsabilità. Anche perché, l’assessore Mariagrazia Santoro aveva dichiarato sulla stampa "se il sito risulterà inquinato, lo bonificheremo". In tal senso anche il Sindaco si era espresso in linea di massima disponibile a contribuire alla bonifica, proprio di quel terreno cui grava il vizio occulto, che, di fatto, diminuisce il valore del terreno apportato alla Fondazione. A fronte della ormai dichiarata certezza del terreno inquinato e gli oltre 2 anni per procedere e completare la bonifica, mi chiedo, affinché il suo ambientalismo non sia solo pro forma, se il Sindaco Honsell è veramente intenzionato a iniziare un percorso di studio e bonifica della parte restante del terreno di proprietà del Comune, anche perché non è da sottovalutare che la zona è attraversata sia da acque di superficie sia da una falda acquifera.

 

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