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Testamento biologico: l'associazione "Per Eluana" consegna la petizione

Raccolte oltre 5mila firme per poter inserire nella tessera sanitaria elettronica la dichiarazione anticipata di trattamento sanitario

Una nutrita delegazione dell'associazione "Per Eluana", assieme a Beppino Englaro e al professor Amato De Monte, accompagnata dal sindaco di Udine Furio Honsell e dal senatore Ferruccio Saro, ha presentato al presidente del Consiglio regionale Franco Iacop una petizione presso la sede della Regione a Udine: 5503 firme con l'esplicita richiesta che sulla carta regionale dei servizi (tessera sanitaria elettronica) sia possibile registrare la dichiarazione anticipata di trattamento sanitario. Presenti i consiglieri Stefano Pustetto (SEL) e Renzo Liva (PD) e il primo firmatario, Corrado Libra.

Nel concreto, la richiesta è che chiunque possa registrare le proprie volontà, sia che esse siano di non accanimento terapeutico, oppure di essere mantenuti in vita a prescindere - presso uffici pubblici (Comuni o notai), e che queste siano registrate sulla carta regionale dei servizi. Alle strutture sanitarie vengano poi date istruzioni e strumenti per accedere a questi documenti in caso di necessità.

Per Beppino Englaro l'auspicio è che nessuno debba più rivivere l'esperienza di Eluana. "È in gioco la libertà dei singoli di decidere e la non discriminazione di chi non può più esprimersi. Ognuno di noi ha il diritto di scegliere per sé in un senso o nell'altro, assumendosi le proprie responsabilità, anche per quando non sarà più in grado di farlo". 

Di fatto, come hanno spiegato De Monte e Libra, si tratterebbe di ampliare a tutto il territorio regionale la pratica di tenere un registro dei testamenti biologici, come già accade in 34 comuni della regione (tra cui anche a Udine, Trieste e Pordenone). "Il 40% della popolazione regionale può dichiarare le proprie volontà di fine vita e farsele registrare - ha spiegato il professor De Monte-  sarebbe il caso che questa possibilità fosse estesa a tutti i cittadini del Friuli Venezia Giulia e che l'informazione di dove sia depositato il testamento fosse visibile sul chip della carta dei servizi".

"Si tratta di una battaglia di civiltà - ha detto Pustetto. Perché se sono in stato cosciente posso scegliere di non sottopormi a un intervento chirurgico, mentre nello stato di massima debolezza, sono costretto a subire scelte di altri?" si è chiesto il consigliere.

Liva ha auspicato un confronto sul tema, il più ampio possibile. "Condivido la petizione e la sostengo - ha detto - e credo che certi temi vadano affrontati in modo approfondito, sperando, nel mio caso, di portare a compimento questo percorso".

"Parlando di questi temi, discutendone, dimostriamo una capacità avanzata di confronto, la volontà di non nasconderci dietro la burocrazia, ma di affrontare apertamente temi così importanti" ha concluso il presidente Iacop, assicurando l'immediata trasmissione della petizione alla Commissione di competenza affinché possa avviare l'iter per il suo esame.

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