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Giovedì, 25 Aprile 2024
verso le elezioni comunali 2023

Il tema della sicurezza a Udine nei programmi elettorali dei quattro candidati sindaco

Ecco come viene trattato il tema "Sicurezza" nei quattro programmi elettorali di Pietro Fontanini, Alberto Felice De Toni, Stefano Salmè, Ivano Marchiol depositati in Comune in vista delle elezioni del 2 e 3 aprile

Alberto Felice De Toni

Sostenuto dalle liste di Alleanza Verdi e Sinistra, Azione Italia Viva Renew Europe, De Toni sindaco e Pd.

Vivere bene significa sentirsi a proprio agio nel proprio quartiere e negli spazi cittadini, nel rispetto reciproco della libertà di vivere pacificamente e serenamente la città. Dobbiamo immaginare la questione sicurezza urbana, come un contenitore complesso contenente molte dimensioni di natura diversa, che vanno dal degrado fisico dell’ambiente, al costruito dei quartieri, dalle condizioni di coabitazione, all’incontro tra gruppi etnici o generazionali diversi, dalla presenza di microcriminalità di strada, alla diffusione di comportamenti antisociali. Come hanno scritto le associazioni operanti nel quartiere di Borgo stazione “Una città sicura non è una città blindata, ma una città vissuta”.
Interventi strutturali di prevenzione/supporto sociale:
Recupero delle aree urbane degradate: verifica di assenza o carenza di illuminazione; manutenzione degli spazi urbani, strade e marciapiedi; manutenzione dell’arredo urbano; lotta agli atti vandalici: scritte sui muri, rifiuti, veicoli e cicli abbandonati, discariche abusive. Potenziare l’illuminazione degli spazi pubblici, nelle vie soprattutto le più isolate, nei parchi, in prossimità degli attraversamenti. Censimento di edifici abbandonati e incustoditi. Educazione alla legalità ed alla cura del bene pubblico nelle scuole di tutti i gradi attuando una prevenzione di illegalità tra le/i giovani. Lotta alla ludopatia attraverso un piano di prevenzione e un regolamento comunale molto restrittivo. Interventi con azioni di controllo e deterrenza attraverso:
• Creazione di un osservatorio permanente su prevenzione e sicurezza.
• Controllo dei comportamenti incivili, quali il danneggiamento al patrimonio pubblico e privato o che ne impediscono la fruibilità e determinano lo scadimento della qualità urbana, l’incuria, il degrado e l’occupazione abusiva di
immobili.
• Creazione di una banca dati condivisa per rendere ancora più efficace la reattività agli eventi illegali e criminali.
• Sorveglianza elettronica dei luoghi a rischio attraverso un piano di interventi concordato tra Comune, Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri.
• Migliorare l’offerta abitativa attraverso il recupero e la riqualificazione degli edifici presenti sul territorio comunale.
Interventi locali di tipo situazionale di fronte alle richieste di tutela della cittadinanza
Sorveglianza davanti alle scuole (lotta al bullismo, allo spaccio e all’uso di sostanze stupefacenti). Tutela di fasce di popolazione più esposte (situazioni di difficoltà, violenza famigliare, persone anziane sole, bullismo, discriminazioni). Attivazione di progetti di sicurezza partecipata – come proposto dalle Associazioni attive in Borgo stazione – che consentano di dar vita a volontari per la sicurezza, gruppi di vicinato o di cittadinanza attiva.
Tutela della sicurezza stradale e, sempre nell’ottica della prevenzione, istituzione di postazioni con etilometro gratuito a cui sottoporsi volontariamente per sensibilizzare a non mettersi alla guida in stato di ebbrezza.
L’immigrazione
Udine si ritrova al crocevia della rotta balcanica nell’accoglienza di persone in fuga da guerre, da situazioni di grave povertà, cambiamenti climatici e da forti rischi per l’incolumità propria e dei propri famigliari. Le politiche d’inclusione e convivenza vanno considerate parte integrante della crescita e sviluppo della nostra città, garantendo diritti a chi non ne ha, promuovendo la cultura dell’accoglienza, dell’inclusione e del rispetto reciproco
come fattori atti a produrre coesione sociale.
• Adesione al SAI, il Sistema nazionale di Accoglienza e Integrazione, che prevede modalità di accoglienza diffusa delle persone richiedenti asilo, al fine di favorire il loro progressivo inserimento nelle comunità territoriali.
• Costituire la delega “Diversità e integrazione” con risorse da spendere nei quartieri più problematici con progetti specifici: per il lavoro giovanile; progetti educativi; istruzione e insegnamento della lingua italiana; risorse per
attività e società sportive.
• Investimenti nella scuola: aumento delle ore di insegnamento per far favorire l’integrazione; incontri tra genitori ed insegnanti favorendo l’integrazione delle famiglie tramite i loro figli; coinvolgimento delle cittadine e dei cittadini
nell’insegnamento della lingua italiana ai genitori.
• Garantire l’opportunità di apprendimento della lingua italiana e operare per costruire la possibilità di una vita autonoma per quanto riguarda il lavoro e l’abitazione.
• Assumersi, nella accoglienza di minori non accompagnati – in collaborazione con le cooperative e le associazioni che gestiscono i Centri – la responsabilità di costruire progetti di futuro.
• Promuovere il modello dell’accoglienza diffusa per l’inserimento delle persone migranti in condizioni abitative dignitose, con i vantaggi a livello psicologico e relazionale che ne conseguono, per il raggiungimento dell’autonomia
e dell’inclusione sociale, limitando l’impatto sociale sui quartieri ed evitando nel contempo concentrazioni che aumentano il rischio del disagio, di condizioni di vita poco dignitose e difficilmente gestibili dall’amministrazione
delle strutture.
• Interventi che incentivino le attività commerciali e culturali di diverso respiro nei quartieri a rischio di degrado e che aumentino la presenza delle istituzioni in loco.
• Individuare un sito permanente per il ricovero notturno di chi arriva in città (soprattutto, ma non solo, per i mesi invernali) e destinare locali ed edifici alle associazioni che si facciano carico di progetti di integrazione interculturale
e di progetti didattici.

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