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verso le elezioni comunali 2023

Il tema "periferie" a Udine nei programmi elettorali dei quattro candidati sindaco

Ecco come viene trattato il tema "periferie" nei quattro programmi elettorali di Pietro Fontanini, Alberto Felice De Toni, Stefano Salmè, Ivano Marchiol depositati in Comune in vista delle elezioni del 2 e 3 aprile

Alberto Felice De Toni

Sostenuto dalle liste di Alleanza Verdi e Sinistra, Azione Italia Viva Renew Europe, De Toni sindaco e Pd.

La città dei quartieri e del benessere diffuso Udine è una città policentrica, composta da un centro storico, 7 quartieri amministrativi, borghi e frazioni, dove – anche da molte generazioni – vive circa l’80% della popolazione.
Vivere la città, da una parte, significa riconoscersi nella storia comune, dall’altra, attuare un processo di rigenerazione urbana e sociale che ne elevi la qualità. È necessario, perciò, ridurre le disuguaglianze
• dove, nell’arco degli anni, la crescita spesso disordinata delle aree periferiche non è stata accompagnata dalla realizzazione di servizi pubblici e privati in grado di dare una risposta adeguata ai bisogni delle persone
• dove i piani regolatori non hanno funzionato, dove il rapporto tra servizi e persone si è rotto o non è mai esistito, in cui gli spazi dedicati alla socialità sono stati spesso riempiti nel tempo da emarginazione e abbandono.
Si tratta così di ricostruire un senso di appartenenza che – a partire da percorsi di conoscenza storico-culturale per la memoria dei territori come i progetti di “audio walk” già realizzati in alcuni quartieri della città (Borgo Stazione, Quartiere Aurora, Sant’Osvaldo, Baldasserie) – si radichi nel sentirsi bene dove si vive e si è vissuti.
La città dei 15 minuti
L’obiettivo centrale da perseguire è la costituzione di una “città dei 15 minuti” in cui tutti i servizi, pubblici o privati che siano, possono essere raggiunti a piedi in questo arco di tempo. In diversi casi spostarsi con i mezzi pubblici da Pordenone a Udine è più rapido che non spostarsi tra due quartieri di Udine con l’autobus. La rete del trasporto pubblico udinese è baricentrica sulla stazione, da cinquant’anni. Una concezione ormai obsoleta, sia perché ormai le necessità di spostamento tra quartieri sono preponderanti rispetto al movimento da/per la stazione, sia perché le densità di popolazione delle varie zone della città sono completamente diverse da quelle di mezzo secolo fa. La rete di collegamenti e la frequenza dei servizi non possono prescindere da un’attenta analisi delle densità di popolazione e dei flussi. Contestualmente a collegamenti efficaci, vanno create zone vivibili basate sull’urbanizzazione tattica, provvedimenti semplici ed a basso costo aventi alto impatto sulla circolazione e sulla messa in sicurezza di pedoni e ciclisti. Questi gli interventi a cui pensiamo:
• Creare una piazza per quanto possibile pedonale e priva di barriere architettoniche
• Definire un percorso che dalla piazza si colleghi – preferenzialmente tramite un asse viabile lento: pedonale – ciclabile (zona 30 Km/h) agli elementi aggregativi del quartiere stesso (negozi, edicole, aree verdi e sportive, luoghi
di ritrovo).
• Istituzione degli “ambulatori di quartiere” in presenza continuata giornaliera per l’intera settimana con l’erogazione di servizi infermieristici, sportelli di ascolto e supporto psicologico
• Servizio anagrafe
• Biblioteca con spazi di aula studio oltre che di consultazione
• Asili nido e scuole per l’infanzia
• Uniformare alcuni segni distintivi: il colore delle strade, la segnaletica, le indicazioni di luoghi caratteristici
• Curare il collegamento in rete sia con i quartieri contigui che verso il centro storico sfruttando e creando una linearità di percorsi ciclabili/pedonali se esistono già o crearne di nuovi, armonizzando il Biciplan.
• Stabilire una priorità dei percorsi che veda il traffico privato in second’ordine rispetto alle altre modalità, sul modello di Pontevedra (Spagna).
• Favorire l’attraversamento della città o lo spostamento tra quartieri non contigui attraverso mezzi pubblici e percorsi ciclabili.
Udine Città della partecipazione
Abrogate le Circoscrizioni, non deve essere cancellata la partecipazione diretta dei cittadini alle scelte riguardanti il loro territorio quale via per lo sviluppo della vita democratica. Il Quartiere, il Borgo, la Frazione, quali articolazioni del Comune, possono costituire strumento di comunicazione e partecipazione delle cittadine e dei cittadini alla vita della città e punti di riferimento per attuare concretamente il principio di sussidiarietà e la più efficace sinergia tra Istituzioni e società civile.
Azioni
• Coinvolgimento attivo dei cittadini con spazi autogestiti e/o associazioni che gestiscano e organizzino attività ricreative, sportive, culturali, dibattiti, mostre di piccoli lavori artigianali.
• Istituzione dell’Assessorato alla partecipazione e di un Ufficio partecipazione per promuovere e coordinare i progetti dell’attività amministrativa.
• Istituzione degli “Animatori di quartiere”, quali facilitatori delle relazioni sociali e dell’ascolto all’interno delle comunità locali.
• Creazione dei “Laboratori permanenti”, quali luoghi di coinvolgimento e di confronto sui temi più rilevanti per la vita della città e per il suo futuro.
• Costituire in ogni quartiere, o per raggruppamenti, gli “Sportelli di quartiere” in cui unificare i servizi di ascolto, supporto, e informazione ai cittadini, con la presenza di assistenti sociali.
• Realizzazione della Casa delle associazioni con orario concordabile in base alle esigenze, dotandola di aule studio, per riunioni e assemblee e di spazi ricreativi.
• Istituire il Bilancio partecipativo, quale strumento offerto alle cittadine e ai cittadini per definire progetti ai quali l’Amministrazione Comunale si impegna a dare realizzazione nei limiti di spesa stabiliti anno per anno.an Stiwar Pressacco,

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