Adunata, più di 3500 effettivi per la sicurezza. Venanzi: "L'evento più importante nella storia di Udine"
"Ci saranno disagi e opportunità, come per ogni manifestazione. Dobbiamo valutare la portata dell’indotto, che sarà straordinaria. Non sarà facile, ma sono certo che la città ne abbia compreso pienamente la portata"
È davvero tutto pronto a Udine per l'adunata numero 94 degli alpini. Le conferme arrivano anche dalle dichiarazioni del sindaco De Toni e del suo vice Venanzi. "Sento che c’è stata un po’ di giustizia divina con il ritorno in giunta – spiega Venanzi –, perché questo percorso iniziò con l’allora nostra maggioranza nel 2017. Sarebbe stato meglio aver tre mesi per organizzare la cosa e non 30 giorni, ma siamo comunque felici dell'enorme opportunità. Stamattina abbiamo fatto l’ultimo punto operativo sulla situazione, con il coordinamento nazionale di Ana e Viminale". La situazione organizzativa ereditata dai predecessori era soddisfacente? "Molte cose sono state lasciate un po’ a metà, ma era inevitabile, anche perché chi c’era prima sperava di esserci anche adesso". Il riconoscimento di quanto fatto sul tema dalla giunta Fontanini, però, ci sarà, visto che, come ha precisato De Toni "abbiamo chiesto che alla cena di gala in castello siano invitati sia l’ex sindaco che l’ex vice sindaco".
Evento storico
"Garantiremo controlli nel corso di tutte le 24 ore grazie all’impegno dei nostri agenti di polizia locale – ha precisato Venanzi –. Questura, Guardia di finanza e Carabinieri hanno messo a disposizione 1591 uomini, la protezione civile regionale 500 volontari e l’Ana 500 volontari al giorno". Agli udinesi viene chiesto un piccolo sacrificio. "Ci saranno disagi e opportunità, come per ogni evento. Dobbiamo valutare la portata dell’indotto, che sarà straordinaria. Udine non ha mai avuto, nella sua storia, una manifestazione di queste dimensioni. Non sarà facile, ma sono certo che la città ne abbia compreso pienamente la portata".
Nuova luce
L'occasione permette di riavviare anche una serie di punti luce che, complici gli aumenti delle tariffe, erano stati temporaneamente disattivati. Come ha spiegato l'assessore Meloni, infatti, "sui 14mila punti luce comunali il 10 per cento circa, 1468, veniva spento dalla mezzanotte alle 5. Considerati l’arrivo degli alpini e il fatto che le tariffe si siano calmierate i punti luce ritroveranno vita. Si trovano generalmente in zone periferiche, come il parco del Cormôr e l'area verde della Cascina Mauroner. Ci è sembrato corretto illuminare completamente la città. L’illuminazione rimarrà poi attiva al 100 per cento in pianta stabile per garantire un maggior livello di sicurezza".