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Riduzione Consiglieri regionali: la cura giusta o un palliativo?

Il Senato ha approvato la riduzione del numero dei Consiglieri regionali, che dovrebbero scendere di 10 unità rispetto agli attuali 59. Il provvedimento passa ora al vaglio della Camera

Ieri l'aula del Senato ha approvato all' unanimità la riduzione del numero dei consiglieri regionali di tre regioni a statuto speciale Sicilia, Sardegna e  Friuli Venezia Giulia. La decisione ha ricevuto 276 voti a favore.

L'iter parlamentare prevede ora che il provvedimento passi al vaglio della Camera dei Deputati. Seguiranno poi una terza e una quarta lettura. A conclusione del percorso legislativo il numero dei nostri consiglieri regionali verrà ridotto nella proporzione di uno ogni 25.000 abitanti.

Verrà così modificato lo statuto. L' elemento, secondo quelle che sono le dichiarazioni del senatore Giuseppe Ferruccio Saro (Pdl), riportate dall'agenzia ANSA, "è un primo grande passo che apre la strada alle riforme costituzionali, come i poteri del premier".

Un 'intervento di questo tipo è di certo apprezzabile, visto il periodo in cui si chiede alla classe politica di partecipare ai sacrifici dei cittadini comuni. Analizzando il provvedimento e facendo due conti la riduzione comporterebbe un taglio minimo al numero dei consiglieri, che passerebbero dagli attuali 59 a 49 o 50. E' sufficiente? Oppure, cavalcando l'idea che dovrebbero essere dimezzati si riceve l'ormai consolidata accusa di fare dell'antipolitica? Nei prossimi turni elettorali toccherà rispondere ai diretti interessati, i cittadini votanti.

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