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Revelant (AR): "Riconoscere unità territoriale del gemonese"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

"Molte sono le criticità che giorno dopo giorno emergono nella riforma degli enti locali e, com'era prevedibile, i Comuni non condividono molte delle scelte operate dalla Giunta Serracchiani, tanto meno ne approvano le perimetrazioni delle UTI."

A intervenire è il consigliere regionale di Autonomia Responsabile, Roberto Revelant, che in più occasioni ha denunciato l'inadeguatezza della riforma e l'assenza di una valutazione puntuale sulle ricadute economiche della stessa che potrebbe portare invece a maggiori costi per la collettività.

"Con la proposta della Giunta Serracchiani, l'area del gemonese risulta ancora una volta penalizzata, perché inserita in una Unione Territoriale che arriva fino al Tarvisiano, lontana dall'essere coerente con i principi dell'art 4 della legge 26 di riferimento che deve rispettare i requisiti di omogeneità,
complementarietà e integrazione delle caratteristiche geografiche, demografiche, di mobilità, ambientali, economiche, sociali, culturali e infrastrutturali, compatibilità con il territorio delle Aziende per l'assistenza sanitaria, oltre a precedenti forme associative o convenzioni".

"Ed è proprio per l'assenza di questi criteri - continua Revelant - che il Gemonese e la Val Canale-Canal del Ferro devono necessariamente essere due realtà ben distinte, soprattutto per una diversa programmazione di sviluppo sia di servizi e socio-economica, fondate su una pianificazione urbanistica omogenea. La Regione deve prendere atto di questa diversità e deve da una parte dare dignità alla montagna orientale e dall'altra riconoscere formalmente il gemonese, che non è un'area astratta, bensì un territorio unico nel quale sono radicati il tessuto sociale, culturale ed economico, gli aspetti ambientali e paesaggistici, i collegamenti e i trasporti, l'istruzione, il commercio e i sistemi produttivi. Questa è la storia per esempio del mandamento del gemonese che di fatto comprende anche le comunità di Osoppo, Buia e Magnano in Riviera."

"Sosterrò fino in fondo la proposta di accorpamento tra la Comunità Collinare e il Gemonese, così come quella con il Tarcentino, ma se non vi saranno le condizioni perché ciò si realizzi, allora la proposta che avanzo è quella di creare una nuova UTI, riconoscendo e formalizzando il Gemonese, che comprenda i comuni di Artegna, Bordano, Buja, Gemona, Magnano in Riviera, Montenars, Osoppo, Trasaghis, Venzone che diventerebbe un'area di quasi 32.000 abitanti, che garantirebbe anche i requisiti minimi per la Collinare e Tarcentino, mentre per la Val
Canale-Canal del Ferro c'è l'evidente necessità di una deroga legata soprattutto all'ampiezza del territorio interessato."

"Auspico - conclude il vicecapogruppo di Autonomia Responsabile - che i Consigli comunali della UTI dell'Alto Friuli orientale assieme ai 3 comuni coinvolti, valutino questa nuova proposta e si esprimano nel rispetto di quella che è la reale volontà popolare."

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