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La questione

Quarto appuntamento con i cittadini per il candidato sindaco De Toni:"Sul forno crematorio di Paderno cittadini inascoltati"

Ieri il il quarto appuntamento del candidato sindaco e della coalizione che lo sostiene nei quartieri cittadini

«Ascoltare, senza false ideologie, perché solo ascoltando e mettendosi nei panni dell'altro si risolvono veramente i problemi. Un ascolto che è mancato a San Domenico con i traslochi delle palazzine Ater, che è mancato a Paderno-Beivars, con la volontà del Comune di realizzare un nuovo forno crematorio, che è mancato nella gestione del porta a porta, che è mancato sulla questione mense o recentemente con il mancato ascolto, ancora una volta dei genitori, sulle richieste  nel trovare soluzioni alternative alla chiusura delle scuole in occasione dell'adunata degli alpini. Ma anche di fronte a molte altre, legittime, proteste dei cittadini di Udine che non si sono sentiti accolti, oltre che ascoltati».

In estrema sintesi è questa la sensazione del candidato sindaco Alberto Felice De Toni al termine oggi, 11 marzo, del quarto appuntamento del tour nei quartieri assieme alla coalizione che lo sostiene. Una mattinata iniziata al Bar Giangio di piazzale Chiavris e proseguita poi al Mercato Coperto di Campagna Amica in viale Tricesimo, «un presidio importante – lo ha definito De Toni – per la valorizzazione dei prodotti locali a chilometro zero». Di seguito, in piazzale Carnia, dove De Toni ha esposto ai residenti del quartiere le sue idee e programmi per la città e, in conclusione, alla Società Cooperativa di Beivars.

Ed è proprio qui che è emerso il tema del forno crematorio, dato che nel progetto dell'amministrazione guidata dal sindaco uscente Pietro Fontanini c'è lo spostamento dell'impianto dal cimitero di San Vito a quello di Paderno, in un'area abitata al confine con il quartiere di Beivars.

«I cittadini – ha commentato De Toni – hanno presentato a Fontanini oltre 2 mila firme per dire no all'impianto crematorio a Paderno. Duemila persone non sono certo poche e già questo avrebbe dovuto convincere il sindaco ad ascoltare le loro ragioni senza etichettarli, come è stato fatto, degli “agitatori”. Un forno crematorio a Udine già c'è ed è dentro il cimitero di San Vito. Perché quindi spostarlo in un'area vicino alle case? La prima critica che il comitato ha mosso a Fontanini – prosegue – è stata che la sua è stata una decisione calata dall'alto sulla testa dei cittadini. Esattamente come è stato fatto per la raccolta dei rifiuti porta a porta o in moltissime altre occasioni. Noi – continua De Toni – vogliamo l'esatto opposto, ovvero non calare dall'alto decisioni, ma prenderle insieme ai cittadini, dal basso».

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