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Prostituzione a Udine, il centrodestra: "La maggioranza non ha il coraggio di agire"

Dopo la bocciatura dell'emendamento che avrebbe penalizzato i clienti in sosta, interviene Vincenzo Tanzi: "Si affidano a norme e a concetti aleatori". Dietrofront sui graffiti per non penalizzare chi è stato danneggiato

Prostituzione e graffiti in città: il tema ritorna attuale dopo che lo scorso settembre l'opposizione in consiglio comunale aveva presentato tre emendamenti per rendere più chiaro il Regolamento di Polizia urbana.

Ma lo scorso lunedì, durante la commissione di statuto, ad essere bocciato è l’emendamento all’art. 7 del Regolamento, «che prevedeva di intervenire direttamente sulla domanda, cioè sui clienti con procedure sanzionatorie nei confronti principalmente a chi sosta e/o arresta la marcia del veicolo condotto in luoghi pubblici o aperti al pubblico con lo scopo di contrattare o concordare prestazioni sessuali a pagamento e, quindi, degli acquirenti/compratori della prestazione sessuale».

A intervenire sulla questione è il consigliere di Forza Italia Vincenzo Tanzi: «La motivazione alla base che ci ha portato a scrivere l’emendamento in questione era quella di renderlo più efficace ed efficiente, poiché riteniamo che l’art. 7 del regolamento, così come è stato approvato dalla Giunta comunale, sia poco chiaro, generico e superficiale, e non affronti in modo pregnante il tema della domanda della prostituzione».

Tanzi specifica due aspetti: «Nel dibattito in aula la maggioranza si è appellata al fatto che per contrastarla gli organi preposti al controllo si potranno rifare al comma 1 dell’art. 6 del Regolamento che, nel dispositivo, cita la molestia e il disturbo. Punto uno, chi cerca di abbordare la prostituta al 99% non è in cerca di guai, quindi l’ipotesi che possa configurarsi un atto di molestia nei confronti della prostituta è pari a zero. Punto due, l’avventore nella quasi totalità dei casi lo fa in silenzio, in modo celere per non essere visto e certamente non crea disturbo e non farà baldoria per attirare l’attenzione su di sè. Quindi, non si capisce in che termini gli organi di polizia possano intervenire, se questo né disturberà né molesterà la prostituta, ma garbatamente gli chiederà di salire a bordo della sua automobile».

«Evidentemente torniamo al punto di partenza - prosegue il consigliere di Forza Italia - . Dopo che il prefetto di Udine per cercare di arginare il problema aveva chiesto la firma di un’ordinanza ad hoc, mai presa in considerazione dal sindaco Honsell e dopo la volontà politica da parte della maggioranza di centrosinistra che invece di prendere di petto la questione, cerca in ogni modo di rifarsi a concetti che non lo affrontano per nulla, siamo sempre alle solite».

Tanzi, infine, si sofferma sulla questione graffiti e sull'articolo 13 "decoro dei fabbricati e scritte sui muri" che, secondo il consigliere «è stato scritto malissimo, poiché penalizza i proprietari degli immobili, e dopo aver ricevuto il danno anche la beffa nel dover pagare la multa e ripristinare la facciata».

«Il problema lo abbiamo sollevato noi, e con l’emendamento all’articolo abbiamo fatto emergere una serie di incongruenze che vanno eliminate. In tal senso, non abbiamo dato seguito all’emendamento. L’accordo raggiunto è quello di condividere le correzioni, tenendo ben presente di non penalizzare chi ha subito il danno e cercando di trovare in qualche modo delle forme con piani di intervento compensativi, quali benefici/sgravi fiscali per venire incontro a chi prontamente provvede ad eliminare le scritte e disegni sui muri di proprietà. Su questo tema attendiamo di leggere il testo e la volontà della maggioranza di condividerlo con l’opposizione al fine di giungere a un testo che sia l’espressione di tutto il Consiglio comunale e che agisca con buon senso».

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