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Detrazioni fiscali e un marchio in difesa della famiglia, la nuova proposta di legge del Nuovo Centro Destra

Proposta di legge pro famiglia: 250 euro di detrazione per ogni figlio a carico e certificazione "Family audit" per le aziende, gli enti e i servizi "amici" della famiglia. La proposta è dei consiglieri regionali di Ncd, Colautti e Cargnelutti: "Strumenti per contrastare la denatalità e porre le basi per un Fvg più equilibrato nel rapporto fra generazioni". Per il bilancio della Regione, un investimento di 50 milioni l'anno

Detrazione di 250 euro per ogni figlio fiscalmente a carico dei soggetti che hanno un reddito non superiore a 70mila euro, agendo sull’Irpef; far partecipare la Regione Fvg al progetto nazionale di certificazione “Family Audit”, un marchio che qualifica realtà pubbliche e private come attente alle esigenze di conciliazione famiglia-lavoro. Obiettivo? Contrastare la denatalità e porre le basi per un Friuli Venezia Giulia più equilibrato nel rapporto fra generazioni, lanciando un segnale di fiducia nel futuro. 

I consiglieri regionali di Area popolare Alessandro Colautti e Paride Cargnelutti sintetizzano e illustrano così i contenuti della proposta di legge (4 articoli) che hanno depositano oggi in Consiglio regionale, compiendo “una precisa scelta di campo in favore delle famiglie con figli”. Per la detrazione fiscale, la proposta di legge ha studiato un meccanismo che “prende come riferimento sia le fasce di reddito che il numero dei figli, in proporzione alla percentuale e ai mesi di carico”. Stimato anche l’investimento della Regione: 50 milioni. “È un misura volta ad alleviare il costo dei figli, con un’attenzione per il ceto medio, che di questa crisi sta pagando il maggior prezzo”, spiegano Colautti e Cargnelutti. 

La detrazione fiscale in sé, è il ragionamento sotteso alla norma, non è però sufficiente se non è inserita in un contesto sociale, economico e culturale che è “amico” della famiglia. ”Porre in atto importanti azione per la conciliazione di famiglia e lavoro – sostengono i due esponenti di Area Popolare – rafforza il benessere delle famiglie, dei cittadini, del sistema impresa e dunque della competitività territoriale”. La certificazione “Family Audit”, nata sperimentalmente in Trentino negli anni 2005-2008 ha ben presto valicato i confini e nel 2010 è stato sottoscritto un Protocollo d’intesa per il suo trasferimento a livello nazionale, dove è stata inserita nel Piano nazionale per la famiglia. 

Organizzazioni pubbliche e private ottengono la certificazione “Family Audit” quando offrono servizi, anche a carattere turistico, e interventi qualitativamente aderenti alle esigenze e alle aspettative delle famiglie, residenti e ospiti, accrescendo l’attrattività territoriale. Stimola, inoltre, a qualificare il territorio come laboratorio strategico sul quale si sperimentano e si integrano le politiche pubbliche e si innovano i modelli organizzativi. Un “cambiamento culturale” che, concludono Colautti e Cargnelutti, deve registrarsi anche all’interno della struttura della Regione, “consentendo l’adozione di politiche di gestione del personale orientate al benessere dei propri dipendenti e delle loro famiglie, con soluzioni competitive rgiuardo alla flessibilità del lavoro e alla cultura della conciliazione”.
 

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