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Comunali, Progetto Innovare apre a Martines: "Approccio è positivo”

Stoccata al centrodestra: “La città non si amministra alimentando le paure”

Un clima disteso e un tavolo di condivisione dei temi. Progetto Innovare esce soddisfatto dall’ultimo tavolo del centrosinistra a cui ha partecipato anche il candidato del Pd Enzo Martines. “L’approccio è stato positivo - commenta Federico Pirone che assieme a Simona Liguori, Paolo Ermano e Saverio Papa ha ascoltato gli impegni espressi da Martines su cui c’è stata convergenza. “C’è una comune sensibilità sugli aspetti che noi riteniamo i più importanti per la città e c’è la volontà di gettare le basi per costruire un percorso comune” dice Pirone.

L’assunto di base è la condivisione di tre temi che Progetto Innovare ha portato al tavolo e soprattutto all’attenzione del candidato sindaco, temi che contraddistinguono l’impegno della lista per il futuro della città: aree commerciali, beni della Provincia e stanziamenti regionali con l’ultima manovra finanziaria.

Sulle aree commerciali Pirone è chiaro. “Abbiamo chiesto che il prossimo mandato sia di revisione all’attuale Piano Regolatore Generale”. Ferma restando la bontà del Piano in vigore, in un contesto economico che negli ultimi anni ha subìto decisi mutamenti, “serve una revisione del piano per limitare le aree commerciali e favorire il recupero di quelle aree esistenti rivalutandone il patrimonio con diverse destinazioni d’uso”. La revisione del PRG deve essere intesa in un’ottica di spinta ai privati verso il recupero dell’esistente.

Altro tema caldo è la destinazione dei beni della Provincia di Udine. Sebbene l’ente stia andando verso la cessazione, la realtà territoriale e culturale della provincia udinese rappresenta un bagaglio importante da preservare all’interno della cintura cittadina con il suo carico di storia che risale al Medioevo e che “va tenuto in considerazione. La Regione ha già una sede nella città di Udine – dice Pirone – è giusto che il Comune sia l’ente di riferimento anche a nome di un territorio più vasto. Riteniamo dunque che questi beni debbano andare al Comune il quale ne deciderà l’utilizzo per una forma di rispetto della specificità storico culturale che questi beni rappresentano non solo per la città, ma per l’intero Friuli”.

Infine l’ultimo intervento finanziario della Regione che può mettere sul tavolo uno stanziamento di fondi per la città di Udine che necessita di riqualificare opere importanti, a partire da uno dei suoi simboli per eccellenza: il Castello. Un intervento esterno e interno richiede oggi un impegno di spesa che supera il milione di euro. “Ci aspettiamo un segnale forte e importante da parte della Regione nei confronti della città e chiediamo a Martines – che oggi siede tra i banchi del Consiglio regionale – di farsi carico di queste istanze e di rappresentare tutta la città di Udine”.

Visioni positive e costruttive, dunque, ben lontane da quell’atteggiamento “che prevale nel centrodestra. Un atteggiamento di chi non conosce bene la città che va amministrata non alimentando le paure dei cittadini ed esasperando i problemi, ma con concretezza. Se pensiamo alle esperienze di Gorizia e Pordenone, appare evidente come la questione degli immigrati non si possa  risolvere a colpi di slogan e proclami elettorali che nulla hanno a che vedere con la realtà con cui si confrontano le amministrazioni comunali chiamate a gestire con buon senso un fenomeno complesso come quello dei migranti.  Uscite elettorali come quelle degli esponenti del centrodestra rischiano solo di ingenerare tensione tra la cittadinanza, sentimenti che possono sfociare in episodi di violenza, quello che non vogliamo vedere a Udine, una città che finora ha dimostrato senso di civiltà e sensibilità”.

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