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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Pagnacco, oggi il primo consiglio con chi invocava "olio di ricino per i buonisti": lettera dei cittadini

La lettera dei "Cittadini di Pagnacco", a firma di David Bassi, Mauro Chiarabba e Cinzia Zampini

Una parte dei cittadini di Pagnacco non accetta l'ingresso in consiglio comunale di Alberto Stefani. Il sentimento è espresso in una lettera dei "Cittadini di Pagnacco" a firma di David Bassi, Mauro Chiarabba e Cinzia Zampini, indirizzata al sindaco del Comune collinare, Luca Mazzaro. 

Il 30 novembre si terrà il Consiglio Comunale, nel quale siederà per la prima volta in veste di Consigliere il sig. Alberto Stefani.

I due mesi che sono trascorsi dalla sua individuazione non ci fanno certo scordare come questa sia avvenuta in circostanze, seppur legittime, quanto meno inopportune.

Durante l’estate, in occasione del triage dei richiedenti asilo a Castellerio, il sig. Stefani nei suoi commenti su FB esortava ad aprire la “caccia all’extracomunitario” o a “dare l’olio di ricino a quelli che li accolgono”, parole che al di là della trivialità, esprimono inequivocabilmente la sua fede politica, i cui disvalori sono vietati espressamente dalla Costituzione e dalle leggi ordinarie. 

Questo nuovo Consigliere rappresenta, inoltre, una stridente contraddizione poiché nel Consiglio Comunale del 10 agosto la Sua giunta ha accolto la mozione di sentimenti presentata da Alternativa Democratica, per condannare le parole di odio circolate su FB e Lei stesso ha pubblicamente biasimato quei “farneticanti annunci”. 

Anche Pagnacco, così, attraverso i suoi rappresentanti politici entra nel vergognoso novero di quelle pubbliche istituzioni della nostra regione che, come soluzione per i recenti fenomeni migratori, hanno evocato la riapertura dei forni crematori o proposto di sparare a uomini inermi.

Ricordiamo, infatti, il responsabile della Protezione Civile di Grado, che rispetto alle rivolte di migranti scoppiate la scorsa estate nell’ex Caserma Cavarzerani di Udine proponeva come soluzione “quattro taniche di benzina e si accende il forno crematorio, così non rompono più”; e che dire dell’irruzione di un gruppo di estrema destra nel Consiglio Regionale di Trieste, di fronte al quale un Consigliere ha espresso il suo sostegno esclamando “Ai migranti sparerei tranquillamente”. 

Ovviamente questi proclami sono seguiti da pentimenti di facciata, a cui neppure il sig. Stefani si è sottratto, il cui unico obiettivo è di mantenersi saldamente attaccati alla poltrona.

Senza negare che l’immigrazione sia un problema che il nostro Paese, insieme all’Europa, deve affrontare seriamente, restiamo attoniti rispetto alla pochezza intellettuale e morale della nostra classe dirigente la cui unica linea politica è una farraginosa strategia della tensione. In questa ottica è stata autorizzata il 24 ottobre una manifestazione contro i migranti, organizzata da un gruppo di estrema destra a Trieste, che ha portato a prevedibili violenti scontri e tafferugli. 
Noi cittadini di Pagnacco non siamo dei “buonisti merdosi” come ci ha definiti il sig. Stefani, non vogliamo accogliere tutta l’umanità nelle nostre case, in nome di un astratto altruismo, siamo donne e uomini comuni che vorrebbero dei rappresentanti politici capaci di affrontare con competenza, serietà e soprattutto umanità la questione dell’immigrazione, a partire proprio dalle piccole comunità locali in cui viviamo, perché crediamo fermamente che ogni essere umano sia titolare di diritti inviolabili, in primis quello alla vita.

L’immagine straziante di una giovane madre della Guinea che grida “I loose my baby” riferendosi al suo bambino morto nell’ennesimo naufragio è in questi giorni il simbolo di tutte le vite perdute.

Il Consiglio Comunale del 30 novembre in questo senso ci offende, perché la giunta, con sua linea politica pavida e contraddittoria, ha abdicato alla prerogativa deontologica imprescindibile di rappresentare tutti i cittadini, anche quelli che come noi a gran voce lo richiedono da mesi.

Noi Le ricordiamo che continueremo senza sosta la nostra battaglia civile informando i cittadini e coinvolgendo tutte le istituzioni, per difendere i principi della nostra Costituzione e soffocare il riemergere di ideologie liberticide. 
 

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