rotate-mobile
Politica Centro / Via Aquileia

Presepe di via Aquileia, dal sindaco «ennesimo messaggio di odio e discriminazione»

Le reazioni alle parole del sindaco Fontanini in relazione a presunte responsabilità sulla vicenda

«I responsabili degli atti vandalici al presepe di via Aquileia sarebbero gruppi che fanno riferimento al mondo anarchico o Lgbt, che hanno preso di mira questo presepio per la vicenda della panchina». Così — secondo quanto riporta il Messaggero Veneto — la pensa in sindaco Pietro Fontanini in relazione agli atti di vandalismo che hanno colpito la riproduzione della natività. Le reazioni a quanto dichiarato non si sono fatte attendere.

L'interpellanza

Sul caso le consigliere comunali Cinzia Del Torre e Sara Rosso hanno presenato un'interpellanza in Comune. «Di quali elementi — si legge nel documento — o fatti il Sindaco è a conoscenza per attribuire responsabilità a specifici gruppi o persone? Il sindaco ha informato gli inquirenti, che certamente stanno indagando sulle azioni di vandalismo, degli elementi di cui sarebbe a conoscenza? Come mai, essendoci una indagine in corso, il sindaco, se a conoscenza di elementi rilevanti per tale indagine, ha ritenuto di non essere vincolato al segreto istruttorio e ha invece ritenuto lecito attribuire responsabilità in merito al fatto/reato, attraverso la stampa Locale?».

Massimo Ceccon (Progetto Innovare)

È intervenuto anche Massimo Ceccon, coordinatore del Progetto Innovare. «Tanto spregevole è stato il gesto di coloro i quali hanno ritenuto di imbrattare un simbolo dell'altrui fede e opinione, quanto censurabili sono le dichiarazioni dissennate del sindaco. L'occasione che il sindaco poteva cogliere per stigmatizzare la "violenza d'opinione", di qualunque orientamento politico essa sia — sì, perché esistono anche fascisti di sinistra — è stata invece gettata alle ortiche con parole che contrappongono, addirittura criminalizzano, un orientamento sessuale (che non si sceglie!) a una condotta volontaria. Un altro sindaco avrebbe potuto opporre a un gesto irrispettoso e prevaricatore parole di condanna, non certo di ulteriore violenza. E invece no. Fontanini — che ricordo essere sindaco di tutti i cittadini, anche di quelli che non l'hanno votato, inclusi quelli che lo criticano aspramente — con le sue parole ha deciso di proseguire nell'asta al ribasso alla quale ha sottoposto fin dalla campagna elettorale la credibilità della "capitale del Friuli". Un ennesimo messaggio di odio e discriminazione, un'ennesima dimostrazione machista di "alla violenza si risponde con la violenza. La (magra) consolazione è che la storia, così come farà con gli autori degli atti vandalici al presepe, relegherà questa breve parentesi oscurantista all'oblio che merita».

«Noi bersaglio»

Sulla vicenda è arrivata anche una nota del coordinamento delle associazioni Lgbt. «Arcigay Friuli, Lune-Alfi e l'Associazione Universitaria Iris sono indignate per le accuse gratuite e infondate del sindaco; egli non chiarisce in base a quali elementi ci muove questa gravissima accusa e noi non riusciamo a capire in che modo un atto simile – cui è inutile dichiarare la nostra estraneità – avrebbe dovuto giovare alle nostre istanze. Nondimeno ci stupisce che un amministratore si arroghi le funzioni della Polizia e della Questura nell'indicare dei responsabili. Sarebbe molto meglio se fossero gli organi preposti ad occuparsi delle indagini e a individuare sospettati. Accusare pubblicamente, diffamando e calunniando, con tale leggerezza non è affatto un comportamento consono a chi ricopre ruoli istituzionali, specialmente a un sindaco: così facendo, Fontanini svela palesemente la sua volontà di renderci un bersaglio per l'opinione pubblica. Il clima di tensione che si respira è diretta conseguenza delle politiche di odio e repressione di cui la giunta comunale si è fatta portavoce: si prenda ora le proprie responsabilità invece di creare capri espiatori su cui scaricare le proprie colpe».

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Presepe di via Aquileia, dal sindaco «ennesimo messaggio di odio e discriminazione»

UdineToday è in caricamento