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Martedì, 23 Aprile 2024
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Palmanova, il sindaco Martines spiega il bilancio: "Ho agito come Robin Hood"

Il primo cittadino della città stellata: "Dopo i tagli ai trasferimenti statali e regionali, l'alternativa era quella di essere un sindaco con le cesoie. Ma ho scelto un'altra opzione"

“Roma ci costringe a scegliere: o facciamo i sindaci con le cesoie o diventiamo sindaci “Robin Hood”. Io ho scelto il secondo”. E' quanto ha dichiarato il sindaco di Palmanova Francesco Martines, ad una settimana dall’approvazione del bilancio previsionale 2014. Una metafora provocatoria per spiegare quale sia stato il criterio per chiudere il bilancio a fronte dei tagli crescenti da parte di Stato e Regione.

“Roma non riconosce ai comuni, come ha fatto nel 2013, le risorse derivanti dall’Imu prima casa, mentre vengono meno anche 350 mila euro di trasferimenti regionali per la parte corrente e in qualche modo noi, come tutti gli altri comuni, dobbiamo coprire il buco – spiega Martines - La via è duplice: o tagliamo drasticamente i servizi o incidiamo sulla tassazione locale, tenendo conto però che in un momento di crisi così profonda non possiamo chiedere sacrifici ai redditi già deboli. Per questo ho scelto di fare il sindaco Robin Hood: paga di più chi ha di più e i servizi vengono garantiti a tutti”.

Martines porta alcuni esempi di come potrebbe agire il “sindaco con le cesoie” a Palmanova: facendo pagare a prezzo pieno i servizi a domanda individuale (mensa scuola, dopo scuola, scuolabus, utilizzo impianti sportivi, ecc) ci sarebbero entrate per 180 mila euro in più (attualmente i servizi a domanda individuale sono coperti sol al 50% dai diretti utilizzatori); il taglio ai contributi per scuole pubbliche e private porterebbe un risparmio di 100 mila, l’eliminazione di tutte le attività estive culturali e musicali, della Rievocazione storica, degli eventi di Natale e della stagione teatrale farebbe risparmiare altri 120 mila euro, un ulteriore risparmio di 70 mila euro deriverebbe dal taglio ai progetti sociali per famiglie in difficoltà e al sostegno ai lavoratori socialmente utili.

In maniera equilibrata, invece, agirebbe il sindaco 'Robin Hood': "Gravando sulla fiscalità generale con una Tasi all’1,5 per mille (il massimo applicabile per legge statale è del 3,3 per mille) viene coperto il mancato ricavo di ciò che fino all’anno scorso arrivava dallo Stato e che prima arrivava dall’Imu prima casa, considerato anche che Palmanova ha un reddito medio pro capite di 22 mila euro che riconosce alla città una ricchezza diffusa; al contempo applica forme di sgravio su Tasi, Tari e addizionale Irpef per le famiglie numerose o con bassi redditi e aggiunge sgravi per le attività più colpite dagli aumenti della ex Tares".

“Questa è la via scelta da Palmanova – afferma il sindaco - l’unica che consente di non strozzare definitivamente l’economia della città e lasciare spazio ad investimenti per dare vivacità alla cittadina nella prospettiva di una futura crescita dell’economia anche locale.
 

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