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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Friulani "alcolizzati", «Villaggio era sinceramente dispiaciuto»

Il ricordo dell'ex presidente della regione in merito alla polemica scaturita dalla famosa frase scritta dall'attore-scrittore a pagina 42 del libro “Mi dichi. Prontuario comico della lingua italiana” del 2011

"Gli altoatesini parlano e scrivono per dispetto solo in tedesco, e i friulani, che per motivi alcolici non sono mai riusciti a esprimersi in italiano, parlano ancora una lingua fossile impressionante, hanno un alito come se al mattino avessero bevuto una tazza di merda e l’abitudine di ruttare violentemente”.

Era ottobre del 2011 e in Friuli si scatenò un vero e proprio polverone in seguito alla pubblicazione in rete di una frase ripresa dal libro  “Mi dichi. Prontuario comico della lingua italiana”, scritto da Paolo Villaggio e pubblicato solo pochi mesi prima. All'epoca il governatore carnico Renzo Tondo fu uno dei primi a rimproverare il popolare attore, minacciando addirittura una querela«Trovo quanto scritto da Villaggio volgare, offensivo e segno del decadimento dei tempi- confessò il presidente alla stampa- . Da una prima verifica ci sono gli estremi per una querela”. Dopo la reprimenda di Tondo, lo stereotipo incriminato fu oggetto di innumerevoli dichiarazioni politiche indignate, terminate poco dopo con le scuse dello stesso autore. 

"Come presidente della Regione - spiega oggi Tondo - ho ricevuto nel 2011 diverse sollecitazioni per valutare un'eventuale azione legale dopo quelle parole. Mi ero imposto di non assecondare l'istinto, ho atteso e, col senno di poi, sono convito di aver scelto bene. La bufera era scoppiata da poche ore quando arrivò la telefonata di Paolo Villaggio. Era sinceramente dispiaciuto. Abbiamo parlato per qualche minuto, e scelsi di tendere la mano, piuttosto che agitare il pugno. Il popolo friulano si è sempre distinto per onestà e serietà, e penso, con quell'atteggiamento, di aver dimostrato quanto i friulani sappiano essere signorili nella loro semplicità". E ancora Tondo: "Non mi improvviso biografo, preferisco solo ricordarlo come un grande del nostro cinema, e ringraziarlo per quello che ha regalato a tutti, friulani compresi. Paolo Villaggio  - conclude l'attuale presidente del gruppo di Autonomia Responsabile in Consiglio regionale - è stato un grande: graffiante, dissacrante, spesso esagerato. Ma agli artisti dobbiamo concedere qualche licenza".  

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