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Politica

Niente discriminazioni e assessori fermi a quota 10, approvato il nuovo Statuto comunale

Le reazioni di Giovanni Govetto (Forza Italia), Enzo Martines (Partito democratico) ed Enrico Bertossi (Prima Udine)

Il Comune di Udine “riconosce e promuove i diritti della famiglia come società naturale comunque costituita”. Dalla proposta di modifica all’articolo 9 dello statuto comunale scompare dopo le tante polemiche il riferimento alla prerogativa del matrimonio come elemento fondante della famiglia. Così il nuovo documento è stato approvato. Le reazioni.

Giovanni Govetto (Forza Italia)

"Ieri nel Consiglio Comunale di Udine si è registrato un evento storico: l’amministrazione di centrodestra, guidata da Pietro Fontanini è riuscita nell’impresa di modificare lo statuto comunale, in prima battuta, ottenendo la maggioranza qualificata dei due terzi dell’aula. Un risultato che dimostra in modo obiettivo la capacità di dialogo, di lavoro e di sintesi di questa maggioranza. Un risultato che le precedenti amministrazioni non sarebbero mai state in grado di raggiungere. Honsell si era divisivo, non Fontanini. Un risultato ancora più clamoroso se si considera che tra le modifiche c’è anche un articolo che si occupa di un tema delicatissimo e normalmente divisivo come la famiglia. Quell’articolo, in particolare, è stato approvato con 39 voti su 40 presenti. Abbiamo sostenuto una definizione di famiglia che ha messo d’accordo tutti. Nei giorni scorsi la sinistra ci ha trattato da talebani, da antidemocratici, da oscurantisti retrogadi. Non abbiamo mollato, abbiamo insistito nel dialogo e i risultati dicono una cosa molto diversa". 

Enzo Martines (Partito democratico)

"Nello statuto del Comune di Udine non c’è più nessuna discriminazione sul concetto di famiglia. Il nostro emendamento, alla proposta Fontanini sull’argomento, era stato bocciato dall’aula nella precedente seduta. Abbiamo votato quindi nella seduta conclusiva sullo statuto, l’emendamento Bertossi, che ha riportato a senso compiuto i contenuti dell’articolo 9, che Fontanini voleva modificare a propria immagine e somiglianza, con una accezione di famiglia ideologica ed escludente. Siamo usciti al momento del voto, per dichiarare tutto il nostro dissenso all’approccio offensivo che il sindaco ha dimostrato nei confronti di molte e molti udinesi. Il sindaco dovrebbe rassicurare i concittadini sulle questioni di base, quando riguardano la reciproca convivenza e non, invece, minarne, con le proprie convinzioni fuori luogo, il senso di unitarietà. La nostra città è sempre stata esempio civile di pluralità di vedute, per questo, per quel che ci riguarda, non sono ammissibili le parole che ha usato in sede di approvazione dello Statuto, che è stato approvato a maggioranza, senza il nostro consenso".

Enrico Bertossi (Prima Udine)

"Il nuovo Statuto della città di #Udine è stato approvato raggiungendo il quorum dei due terzi con il voto determinante di Prima Udine e del Movimento 5 stelle. Con la riformulazione del concetto di famiglia naturale da me proposto e approvato quasi all’unanimità è stato possibile votare un testo in cui si possono riconoscere tutti i cittadini senza che nessuno si senta discriminato o leso nei propri diritti e nelle proprie scelte. Anche la rinuncia ad aumentare a undici il numero di assessori accolta dalla maggioranza va nella direzione di quello che Giovanni Marsico e io abbiamo sempre pensato. Non c’erano ragioni di merito per non votare a favore e siamo orgogliosi di avere contribuito a migliorare lo statuto e a consentire che da oggi si possa continuare a lavorare sui temi che interessano la vita quotidiana dei cittadini, a iniziare da questa terribile recrudescenza della diffusione del virus".

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