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Giovedì, 28 Marzo 2024
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"Sinistra golosa e maleducata": il centrodestra all'attacco sul consiglio comunale

Il voto della maggioranza a favore di Salmè come presidente della quinta commissione è stato letto come segno di alleanza tra il centrosinistra e il civico di Io amo Udine

Di un primo consiglio comunale complicato abbiamo detto. E una volta che la temperatura si è abbassata, emergono le riflessioni a freddo. "È chiaro che c'è stato un accordo in tema di ballottaggio tra De Toni e Salmè, è stato palese ed evidente con il voto di ieri". A riassumere quanto successo ieri, lunedì 8 maggio, è il consigliere leghista Andrea Cunta. "Possiamo dire che è andato in scena il più classico dei proverbi, ovvero che la verità è venuta a galla ed è successo con il voto della maggioranza a favore della candidatura di Salmè alla presidenza della quinta commissione. Per quanto riguarda lo sfogo di Peratoner, quelle sono lotte intestine ed è giusto che i ferri se li raffreddino tra di loro: noi siamo sempre sul pezzo, uniti e compatti e attendiamo di vedere che lavoro farà questa giunta". 

"Voto clamoroso"

"Finalmente si sono delineate in modo chiaro le “squadre” che si confronteranno", gli fa eco l'ex forzista Giovanni Govetto. Il consigliere, passato in quota a Fratelli d'Italia con l'ultima elezione, era il candidato della minoranza fontaniniana alla presidenza della quinta commissione, poi finita a Salmè. "L’aiuto che Salmè ha dato alla sinistra nel ballottaggio è ormai pubblico e il suo impegno è stato ripagato dalla maggioranza con la presidenza di una commissione, con il voto clamoroso di alcuni consiglieri che una volta non potevano nemmeno nominare il suo nome e che ora gli sono alleati", chiosa Govetto. "Spiace che la maggioranza, per pagare i suoi debiti, abbia deciso di consegnargli una presidenza che non spettava a lei ma all’opposizione, privata anche dalle briciole che una sorta di gentleman agreement lasciava a lei da anni".

La minoranza o le minoranze

Questo sottolineato da Govetto è uno dei nodi principali emersi durante il primo consiglio comunale: i confini della minoranza non sono chiari. Da una parte ci sono i candidati che sostenevano Pietro Fontanini (lo stesso Fontanini, Luca Vidoni, Giovanni Govetto, Gianni Croatto, Antonio Pittioni, Andrea Cunta, Alessandro Ciani, Francesca Laudicina, Loris Michelini, Michele Zanolla, Giulia Manzan, Raffaella Palmisciano e Giovanni Barillari), dall'altra Stefano Salmè. Tredici più uno. Un uno che, da ieri, secondo i fontaniniani ormai fa parte della maggioranza. "Poco male, sappiamo che la sinistra quando si tratta di spartire poltrone sa essere molto, molto golosa, oltre che maleducata", chiude Govetto. Di "sgarbo istituzionale" parla anche Luca Vidoni, capogruppo di Fratelli d'Italia. "A questo punto non ci resta che prendere atto dell’alleanza sempre più evidente tra la coalizione di centrosinistra e quella anti-sistema del candidato sindaco Stefano Salmè, lo stesso Salmè che, subito dopo la vittoria di De Toni, pubblicò un post con il commento: “Siamo caduti. Ci siamo rialzati. Abbiamo vinto!”. La composizione delle alleanze adesso è ancora più chiara con una maggioranza che va dall’estrema sinistra all’estrema destra".

Se poi ci aggiungiamo che i voti a favore dell'elezione di Salmè sono stati 24, dando per scontato che uno fosse dello stesso Salmè, evidentemente qualcuno tra i banchi della maggioranza non ha assecondato le indicazioni di De Toni, dando la sua preferenza a Govetto. E allora anche i confini della maggioranza potrebbero non essere così ben delineati. 

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