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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Mazzolini: "Dopo lo stop al Cara, pensare al riutilizzo della Lamarmora"

L'ex caserma non sarà un centro di accoglienza: ecco le ipotesi di riconversione

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

Scampato il pericolo di veder trasformata l’ex caserma Lamarmora in un Centro di accoglienza richiedenti asilo, ora si apre la questione di come riconvertire tale struttura. A questo proposito il segretario della Lega Nord Stafano Mazzolini, annuncia di essersi già mosso in tal senso. «Attraverso il nostro capogruppo alla Camera, Massimiliano Fedriga – spiega il tarvisiano – chiederemo un appuntamento al comandante della Brigata Julia. Il nostro obiettivo è dare continuità a quel percorso intrapreso nel periodo in cui guidavo Promotur, mettendo a disposizione una parte dell’ex caserma per finalità turistiche. In particolare, a quell’epoca – precisa Mazzolini – avevamo raggiunto l’accordo di creare una serie di parcheggi e di servizi a disposizione delle piste da sci (nell’ex campo sportivo), in cambio della manutenzione di una porzione di caserma e dell’arrivo di centinaia di alpini dei gruppi sportivi. Vogliamo ripartire da qui per capire in che modo riconvertire la Lamarmora».

La struttura in questione è molto ampia. Mazzolini quindi pensa a una sua riconversione solo parziale in chiave turistica, riportando, nella parte rimanente, gli alpini. «Chiederemo a Gamba di far tornare gli alpini a Tarvisio, magari per le attività di addestramento o per gli allenamenti sportivi. Il legame della nostra città con le penne nere è forte e vogliamo che così rimanga sempre».

Mazzolini ha anche intenzione di chiedere a Paritetica e Ministero della Difesa che anche le altre strutture demaniali siano cedute al Comune, dando così la possibilità agli investitori privati di realizzare ciò che ancora manca nel comprensorio turistico di Tarvisio: un albergo a 5 stelle, un ostello per la gioventù e soprattutto un centro acqua con piscine e area wellness. «La realizzazione di un Cara in Valcanale avrebbe rappresentante la fine per il nostro territorio e la nostra economia – conclude Mazzolini – ora dobbiamo ripartire da qui, dallo scampato pericolo, per migliorare la nostra offerta turistica. Dobbiamo crederci e restare uniti».

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