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Manca l'ossigeno in terapia intensiva? "Terapia sempre garantita"

Attacco del Movimento 5 Stelle che con i consiglieri regionali Sergo e Ussai sull'ospedale di San Daniale. La risposta di Braganti: "Tutti i dieci pazienti del presidio ospedaliero di San Daniele del Friuli il cui quadro clinico richiede un supplemento di ossigeno sono regolarmente sottoposti ad ossigeno-terapia"

“Nell’organizzazione improvvisata di questa seconda ondata è vero che a pagarne le spese sono state le RSA e i loro ospiti, esattamente come la scorsa primavera, ma il carico maggiore questo autunno lo stanno vivendo gli operatori sanitari degli ospedali e quelli dell’emergenza urgenza”. Lo rileva il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo. “È notizia di oggi che per un paio d’ore sarebbe venuta a mancare la dotazione d’ossigeno all’ospedale di San Daniele per i malati Covid, fortunatamente ripresa nel primo pomeriggio – rimarca l'esponente M5S –. Contemporaneamente a Udine le ambulanze tornano ad aspettare anche un paio d’ore per trovare una sistemazione ai pazienti, se a tutto questo ci aggiungiamo che Monfalcone è satura e che a Gorizia parte del personale viene trasferito a Trieste il quadro della nostra regione supera di gran lunga la preoccupazione”. “Il maltempo di certo non ha agevolato la situazione, ma è evidente che il sistema sanitario regionale stia soffrendo proprio in queste ore il suo momento peggiore dall’inizio della pandemia – continua Sergo –. Nonostante si facciano meno della metà dei tamponi di una settimana fa, la percentuale dei contagiati non è sensibilmente calata e questo comporta che i nostri ospedali rimangano sotto pressione atteso che il territorio non riesce a fare il giusto filtro per evitare gli assembramenti nei pronto soccorso. Assembramenti e code di ambulanze che non permettono tempestivi interventi laddove necessari. Molte sono ancora le segnalazioni che ci pervengono di persone in quarantena, volontaria e non, che non ricevono chiamate per verificarne la salute, ma nemmeno per i tamponi di controllo”. “Come richiesto da tempo – aggiunge il consigliere regionale pentastellato Andrea Ussai –, servono procedure emergenziali per recuperare tutto il personale possibile, dentro e fuori del sistema, per fronteggiare questa situazione di emergenza”.

Braganti: "Terapia sempre garantita"

“Tutti i dieci pazienti del presidio ospedaliero di San Daniele del Friuli il cui quadro clinico richiede un supplemento di ossigeno sono regolarmente sottoposti ad ossigeno-terapia. Inoltre, la struttura è, in caso di necessità, in grado di garantire tale supporto ad ulteriori due pazienti all’intero del Pronto Soccorso e con i ricoveri previsti nelle prossime ore questo margine andrà ulteriormente ad aumentare”. Lo ha confermato il  direttore Generale di ASUFC Massimo Braganti, il quale ha spiegato che “alcune criticità emerse nell’area dell’Alto Friuli, dovute a un elevato consumo di ossigeno nelle strutture residenziali, e in una realtà della Bassa friulana sono state immediatamente risolte con la creazione di un buffer nel presidio ospedalieri di Gemona e l’attivazione di una rete virtuosa tra le farmacie che consente eventuali rifornimenti d’urgenza. Si tratta di una soluzione funzionale che permette di superare il problema della scarsità di scorte a disposizione delle singole farmacie, dei ritardi nella consegna delle bombole da parte dei produttori e della scarsità di concentratori”. "Anche in queste ore strutture sanitarie e il personale che vi lavora sono sottoposti a notevole pressione, ma in tutte le realtà del territorio di ASUFC vengono rispettati gli standard di assistenza previsti per l’emergenza/urgenza – chiude Braganti – e non risultano esserci state ambulanze in coda per ore nei vari Pronti soccorsi Udinesi come da qualcuno paventato”.

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