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Giovedì, 25 Aprile 2024
morte sul lavoro

Lorenzo, "morto sul lavoro ancora prima di diventare un lavoratore"

Politici e sindacalisti esternano sulla morte del giovane tirocinante a Lauzacco di Pavia di Udine. Fedriga: "Come Amministrazione regionale ci stringiamo attorno ai genitori, ai parenti e agli amici"

Dolore, rabbia e solidarietà. Sono queste le reazioni di politici e sindacati alla morte del giovane Lorenzo Parelli, 18enne coinvolto in un incidente sul lavoro che si è rivelato mortale oggi a Lauzacco di Pavia di Udine.

Fedriga e Rosolen

"Come Amministrazione regionale ci stringiamo attorno ai genitori, ai parenti e agli amici del giovane deceduto sul lavoro oggi a Lauzacco mentre stava terminando il periodo di tirocinio". Lo hanno detto oggi il governatore Massimiliano Fedriga e l'assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen. "È incomprensibile – hanno dichiarato Fedriga e Rosolen – come ancora oggi si possano verificare episodi di questa gravità". "In questo momento però – hanno aggiunto i due esponenti della Giunta regionale – l'incommensurabile dolore sofferto dalla famiglia impone a tutti un rispettoso silenzio, in attesa che le autorità competenti ricostruiscano l'esatta dinamica di quanto accaduto".

Pezzetta (Cgil Fvg)

"L’età del ragazzo, e il fatto che si trattasse di uno studente, rende ancora più difficile e doloroso commentare questa ennesima morte sul lavoro, che arriva tra l’altro solo ventiquattr’ore dopo un altro grave incidente, sempre in provincia di Udine e sempre a danno di un giovane". Villiam Pezzetta, segretario generale Cgil Fvg, reagisce così alla notizia. "Prima di lanciare allarmi, di dire l’ennesimo basta destinato purtroppo a essere cancellato dal prossimo infortunio, di attendere che le indagini facciano luce sulle cause di questa inaccettabile tragedia, il nostro pensiero – commenta Pezzetta – va all’immenso dolore della famiglia di questo ragazzo, morto sul lavoro prima ancora di diventare un lavoratore. È difficile, impossibile trovare le parole: speriamo solo che davanti alla morte in fabbrica di uno studente diciottenne, tutti, nessuno escluso, imprese, organizzazioni di categoria, sindacato, enti di vigilanza, istituzioni, si facciano un esame di coscienza e riflettano, ogni giorno, se stanno facendo davvero tutto il possibile per evitare che questa strage continui e per garantire la sicurezza e l’incolumità di chi lavora".

Bidoli e Moretuzzo (Patto)

"Ogni morte sul lavoro è un dramma per l'intera società, ma quanto accaduto oggi pomeriggio, avendo per vittima un ragazzo così giovane, lascia ancora più attoniti e ammutoliti". Così, in una nota, i consiglieri regionali del Patto per l'Autonomia Massimo Moretuzzo e Giampaolo Bidoli.

Serracchiani, "bisogna cambiare"

“Oggi è toccato nuovamente al Friuli versare un ingiusto tributo, un ragazzo alla cui famiglia dobbiamo stringerci muti. E’ un dolore senza fine questa sequela di vittime innocenti che perdono la vita mentre si guadagnano il pane, lavoratori anziani su impalcature, giovani che si affacciano ai cantieri, madri e padri di famiglia uccisi dai macchinari. Non si può pagare un simile prezzo per costruire la ripresa del Paese. Abbiamo sentito con chiarezza l’appello dei sindacati, le risposte del Governo, la posizione delle imprese: adesso però basta, le cose devono cambiare”. La presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani esprime così il suo cordoglio.

Stasio (Cisl)

“E’ inaccettabile morire sul lavoro: se poi a lasciarci la vita è un ragazzo di appena 18 anni la tragedia è ancora più grande”: Pasquale Stasio della Fim Cisl commenta così l’incidente di oggi a Lauzacco. “E’ una di quelle notizie – afferma il sindacalista – che nessuno vorrebbe mai sentire, e che si aggiunge a quella serie di infortuni che ormai costella pesantemente il mondo del lavoro”. La Magistratura – si legge in una nota della Fim – farà certamente tutto il necessario per fare luce sulla dinamica dell’incidente e per chiarine le cause. Oggi però è il tempo della rabbia e del dolore e per ribadire ancora una volta che la sicurezza deve essere messa da tuti – Istituzioni, Sindacato, Politica, Imprenditori – come primo punto dell’agenda perché evidentemente non si è fatto ancora abbastanza, malgrado gli sforzi. “Oggi è il tempo di stringerci attorno alla famiglia della vittima, a cui va il nostro più forte e commosso abbraccio, assieme alla promessa di fare di più e di proteggere in modo ancora più determinante chi lavora e i giovani che si avvicinano ad un mondo che non può essere un luogo di morte”, conclude Stasio.

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