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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Per la Lega si tratta di "business", per il Pd di "rispetto dei diritti umani": le posizioni agli antipodi sui decreti sicurezza in Fvg

I due consiglieri regionali Giuseppe Ghersinich (Lega) e Chiara Da Giau (Pd) commentano in maniera diametralmente opposta i nuovi decreti sicurezza

Posizioni diametralmente opposte, come sempre, quelle di Pd e Lega in tema di immigrazione: dopo la revisione dei decreti sicurezza firmati dall'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini, anche i consiglieri regionali dei due partiti si schierano contro o a favore delle recenti modifiche. 

Il "no deciso" della Lega

"La Lega, con Matteo Salvini ministro dell'Interno, era riuscita dopo un grande lavoro ad approvare i decreti sicurezza che hanno garantito la riduzione del numero degli sbarchi con regole più stringenti sull'accoglienza. Tutto questo, però, ora è messo in discussione dall'Esecutivo nazionale il quale, per motivazioni ideologiche, ha inteso smontare tutto il sistema di norme che la Lega aveva costruito". Lo sottolinea in una nota il consigliere regionale della Lega, Giuseppe Ghersinich, aggiungendo di trovare "assurdo come politiche e norme che sarebbero assolutamente normali in altri ordinamenti siano dipinte nel nostro quali 'estremiste'. Da ex appartenente alla Polizia di Stato - prosegue l'esponente del Carroccio - ho combattuto per anni l'immigrazione clandestina e so cosa significhi muoversi in un quadro normativo che impedisce di fatto l'azione delle forze dell'ordine".

Le ipotesi

"Il risultato di questa linea politica - conclude Ghersinich - sarà inevitabilmente quello di incrementare sempre di più gli sbarchi e l'immigrazione incontrollata, andando a favorire zone d'ombra in cui si insidia la criminalità organizzata e agevolando chi in questi anni ha visto nell'accoglienza un business dal quale trarre profitto".

Le posizioni del Pd

"Con il superamento dei decreti sicurezza di Matteo Salvini e dei loro aspetti di incostituzionalità, la politica si riappropria del suo ruolo che
è quello di gestire i problemi e non di allontanarli dalla vista, facendo solo credere di averli risolti
". Lo afferma in una nota la consigliera regionale del Pd, Chiara Da Giau, componente della VI Commissione consiliare Immigrazione.

"Il rafforzamento dei ruoli delle commissioni territoriali e la previsione del loro aumento fino a cinque nelle zone di frontiera o di transito - prosegue la rappresentante dem - sono positivi per il Friuli Venezia Giulia. Confidiamo che tale previsione, garantendo un più rapido esame delle situazioni secondo criteri rinnovati, ponga termine ai respingimenti informali che, pur conseguenti ad accordi tra Italia e Slovenia, ci rendono evidentemente corresponsabili delle violazioni dei diritti umani che si perpetuano nei Paesi dove i migranti vengono ricacciati".

Più rispetto dei diritti umani

"Le modifiche del Governo riportano le azioni in materia di immigrazione nell'alveo della Costituzione e del rispetto delle leggi e dei diritti umani. Accoglienza e integrazione - evidenzia Da Giau - ritornano a essere centrali. È il segnale di una classe politica capace di leggere il presente e guardare al futuro, oltre all'emergenza, comprendendo quanto le dinamiche migratorie siano ormai elemento strutturale imprescindibile. Una classe politica che rinuncia a propaganda e facile consenso, tenendo invece come punto fermo la difesa dei diritti e dei doveri, sia di chi arriva che di chi ospita".

Nuove regole

"Nel nuovo decreto - conclude la nota - sono chiari i segnali per chi trasgredisce e commette reati, ma anche il ripristino dell'iscrizione all'anagrafe per i richiedenti asilo, la riduzione dei tempi di trattenimento nei Cpr e la facoltà di rivolgersi al garante delle persone private della libertà, la previsione delle attività per la formazione e l'integrazione. Eravamo e siamo convinti che questi interventi, e il ritorno a un sistema diffuso di accoglienza, siano gli strumenti migliori per garantire la sicurezza di tutti coloro che risiedono sul territorio regionale".

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