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Iacop e Bolzonello: “No sotàns. Giù le mani dall’autonomia del Fvg”

Circoli Pd dell’hinterland udinese a raccolta. I due candidati: “No alle ricette per i facili consensi. Salvini vuole la grande macroregione del Nord”

I circoli del Partito Democratico di Martignacco, Pasian di Prato e Campoformido hanno organizzato lunedì sera un incontro con il candidato presidente Sergio Bolzonello e il candidato consigliere Franco Iacop. Al centro dell’incontro l’autonomia e la specialità della Regione “a rischio Lega”. Il progetto del PD è proseguire con il potenziamento delle infrastrutture, misure di sostegno alle famiglie, istruzione e lavoro, “un progetto – ha sottolineato Iacop – che vive sulla condizione di autonomia e specialità del Fvg. Il rischio oggi si chiama Matteo Salvini che sostiene Zaia e Fedriga come interpreti delle nuove autonomie in un quadro macroregionale dove Veneto e Lombardia chiedono maggiore forma di autonomia, sostenendo che noi ne abbiamo anche troppa. Zaia si propone come architetto del sistema Triveneto; viaggiando verso questa omologazione leghista di autonomia e specialità dobbiamo iniziare a preoccuparci”.

Il concetto è “no sotàns di un veneto e di un lombardo” (il riferimento è a Zaia e Fontana), “il futuro per il Fvg vede autonomia e specialità in grande difficoltà – ha incalzato Bolzonello – Salvini parla di autonomia del Nord e a Roma stanno aspettando le nostre elezioni immaginando un’unica macroregione del Nord. Così noi non avremmo più autonomia, sarà un sistema federale non di bossiana memoria ma molto più gretto”. Un voto fondamentale quello del 29 aprile, “non una riedizione in scala minore delle politiche – ha ribadito Iacop – ma un voto per il futuro del Fvg. Dobbiamo uscire dal parallelismo del 4 marzo in cui siamo stati incanalati con la Lega che cala Fedriga come un messia. Una cosa è il dato nazionale, altro quello regionale che è più diretto, incentrato sulla dimensione del fare dei singoli territori che compongono la Regione. Partiamo dal lavoro fatto come lo sblocco delle grandi opere dopo l’immobilismo di Tondo e la gestione responsabile della specialità in un confronto non facile con il Governo. Un lavoro che non va disconosciuto aderendo a proposte più immediate che interpretano le paure a cui in maniera semplicistica è stata data una risposta la Lega dice via tutti i profughi? Basta parlare con il Prefetto di Udine per capire che anche una sola espulsione è un problema – ha concluso con una bordata anche ai pentastellati  – facile aderire a chi ha detto diamo un sussidio a tutti”.

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