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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica Reana del Rojale

Lega contro comuni dissidenti, si alimenta la guerra del Welfare

Il Carroccio ricorrerà alla giustizia penale nei confronti dei Comuni che non applicheranno la legge regionale sul welfare proposta dallo stesso movimento politico. Sotto la lente d'ingrandimento l'atteggiamento di Udine

Si inasprisce la vicenda, con minacce di esposti in Procura per i comuni che non applicheranno la legge. Ieri, in una conferenza stampa a Reana del Rojale, lo stato maggiore al completo della Lega è stato chiaro: “alla luce del parere espresso dall’Unione Europea, non ci sono ragioni per proseguire questa assurda e masochistica guerra politica. La legge sul welfare è pienamente in linea con gli indirizzi comunitari. I Comuni la devono applicare. Chi si ostinerà a boicottarla, verrà segnalato alla Procura della Repubblica e alla Procura della Corte dei Conti. Chiederemo alle autorità competenti di valutare l’entità di un eventuale danno erariale”.

In particolare nel mirinio finisce l'amministrazione comunale udinese con il suo sindaco, che secondo gli esponenti del Carroccio “usa strumentalmente il suo ruolo istituzionale per fini propagandistici. Le barricate erette contro la nostra riforma del sistema sociale, un’intransigenza al limite della provocazione, un assoluto rifiuto a qualunque forma di dialogo sono sempre stati funzionali all’obiettivo di lanciare la propria candidatura per il ruolo di governatore del Friuli Venezia Giulia. Gli sviluppi di questi ultimi giorni, al netto delle faide interne al centro sinistra, confermano la nostra tesi. Honsell ha deliberatamente scelto di intraprendere la strada dello scontro politico al solo fine di garantirsi visibilità e accreditarsi quale paladino delle forze di sinistra. Inopinatamente, la sua campagna elettorale permanente ha penalizzato Udine e gli udinesi, divenuti ostaggio di un sindaco posseduto dall’ambizione di prendere possesso di piazza Unità a Trieste”.

La replica di Honsell non si è fatta attendere:"ricordo ai rappresentanti della Lega che anche l’ultima legge regionale sul welfare è stata impugnata dal Governo Monti davanti alla Corte Costituzionale ed è in attesa di giudizio, dopo che già la precedente norma regionale sui requisiti di residenzialità, impugnata dall’allora Governo Berlusconi, era stata giudicata incostituzionale e disapplicata dai giudici ordinari del Friuli Venezia Giulia. Il parere della Commissione Europea muove da presupposti diversi e non ha a che fare con i profili di incostituzionalità indicati dal Governo italiano”.

“Al di là del fatto che spetterà alla Corte Costituzionale stabilire se questa norma è discriminatoria o meno – sottolinea il primo cittadino –, il Comune di Udine ha semplicemente inoltrato all'amministrazione regionale tutte le domande di contributo pervenute”. Come recita la delibera di giunta del 6 marzo 2012, infatti, l’amministrazione comunale ha inviato alla Regione “un elenco unitario di domande ammesse a contributo, comprensivo sia delle domande che soddisfano il requisito di anzianità di residenza previsto dalla legge regionale 16/2011, sia delle altre presentate dai richiedenti privi di tale requisito”.

L'ULTIMO PARERE DELLA CORTE COSTITUZIONALE

IL PARERE DELLA CGIL

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