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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Honsell sulla Tasi: "Noi gabellieri per colpa dello Stato"

Mentre la nuova tassa sugli immobili prende forma a Roma, il primo cittadino udinese la giudica una tassa ingiusta e promette di non penalizzare ulteriormente i cittadini

Lo spettro della Tasi inizia ad aggirarsi dalle sedi romane ai comuni friulani. Un vero e proprio incubo, dopo quello vissuto per l'Imu, che colpirà gli amministratori locali ancor prima dei cittadini.

Mentre il Senato ha da poco approvato che dal 16 al 24 Gennaio scatterà la scadenza per il pagamento dell'ultima minirata Imu, si sta delineando a livello nazionale il 16 Giugno come termine ultimo, salvo diversa decisione dei comuni, per pagare in soluzione unica la Tasi, la nuova tassa sui servizi indivisibili che incomberà sui cittadini.

Questa, a discrezione del municipio di appartenenza, potrebbe però prevedere sia un dilazionamento a rate, che delle detrazioni. L'aumento delle aliquote però, sarà inevitabilmente legato alla presenza o meno delle detrazioni. La legge di stabilità infatti fissa al 2,5 per mille l'aliquota massima della Tasi sulla prima casa. Potrà però salire fino al 3,3 per mille se e solo se si inseriscono le detrazioni ai ceti deboli. I comuni dunque potranno aumentare le aliquote tra lo 0,1 e lo 0,8 per mille, oltre ai massimi attuali, esclusivamente se concedono degli aiuti, parametrati ad esempio al numero dei figli a carico oppure al reddito dichiarato ai fini Irpef, o calcolato in base all'Isee. Per quanto riguarda invece gli altri immobili, l'aliquota potrà arrivare ad un massimo dell' 11,4 per mille.

Anche se non è ancora legge, la Tasi inizia comunque a creare i primi malumori. Soprattutto nella vicina Trieste e Pordenone. Conti alla mano, nel capoluogo giuliano per 120 metri quadrati con l'aliquota massima allo 0,33%, si pagherà 538 euro, a Pordenone, 486 euro. Entrambe le città secondo la statistica figurerebbero tra le 30 più costose in Italia.

Come detto, sulle detrazioni e sugli aumenti delle aliquote decisivo sarà il ruolo dei sindaci che avranno massima libertà di azione in materia. A Udine il sindaco Furio Honsell intanto promette: "La politica che abbiamo sempre seguito in questi anni era quella di non penalizzare ulteriormente i cittadini, oltre a quello che inevitabilmente dallo Stato, quindi da Roma, viene deciso. Cercheremo, come abbiamo fatto anche l'anno scorso, di contribuire in tutti i modi per sfruttare le agevolazioni".

E aggiunge: "Sono somme che dobbiamo raccogliere per poi riversare a Roma. Speriamo solo non siano troppo onerose perché i cittadini sono oggettivamente in difficoltà. Da tempo ormai il comune è obbligato a fare da gabelliere per colpa dello Stato. Le tasse indirette sono un'ingiustizia dal punto di vista sociale. Rispetto alle tasse dirette, le tasse indirette, che poi devono pagare indiscriminatamente tutti, sono tasse ingiuste."

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