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Quando Fontanini diceva "il sindaco deve essere il sindaco di tutti"

Il primo cittadino ha espresso ieri la sua linea, legata al fatto di rappresentare solo chi lo ha votato. Al momento dell'elezione, però, non la pensava così

"Io non sono il sindaco di tutti, ma solo di chi mi ha eletto". Il sindaco Pietro Fontanini ha tenuto a precisare la sua linea dopo le polemiche nate sulla modifica dello statuto comunale. Se questa è la posizione attuale del primo cittadino non la pensava così il giorno della sua elezione. Quel giorno, il 14 maggio del 2018, l'allora neo sindaco aveva un'ide diversa di come avrebbe interpretato il suo ruolo, come riporta l'edizione online din Repubblica. 

"Siamo riusciti a fare a Udine quello che il centrodestra ha fatto in Regione e in tanti altri comuni. E' una vittoria al fotofinish, la città appare divisa in due blocchi, ma lavorerò per ottenere il consenso anche di chi non mi ha votato, perché il sindaco deve essere il sindaco di tutti”.

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Shaurli

Sulle esternazioni di Fontanini è intervenuto il segretario regionale del Pd, Cristiano Shaurli. “Purtroppo noi eravamo già convinti che Fontanini non fosse sindaco di tutti: ora ce lo conferma a parole lui stesso. In quella che una volta ambiva ad essere la capitale del Friuli il sindaco non riconosce nemmeno più l’abc delle istituzioni. Se non l’orgoglio, si dovrebbe sentire almeno il dovere di rappresentare tutti. Si dovrebbe saper scindere il necessario ruolo istituzionale da permalosità e scaramucce di parte. L’onore di essere sindaco è proprio questo: essere a servizio di tutti, lavorare comunque per tutta la comunità. Troppi incarichi diversi devono avergli fatto dimenticare cosa significa indossare la fascia tricolore”.

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