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Fedriga critico sulla Fase 2: "Bisognerebbe dare fiducia ai cittadini"

"Il primo giugno ci saranno attività produttive che terranno la saracinesca abbassata non per il Dpcm, ma perché non avranno più la forza di riaprire"

«Sono stato il presidente di Regione che è voluto entrare nelle ordinanze anche quando non era emerso nessun contagio in Friuli Venezia Giulia, ricevendo parecchie critiche, anche da esponenti di governo. La settimana prima avevo firmato per la chiusura di scuole e università. Credo che la strategia giusta sarebbe stato chiudere tutto subito per riaprire prima, invece si è chiuso a rilento e si riapre a rilento. Penso che cittadini e imprese abbiano una sensibilità ormai formata, tutti quanti, per tenere distanze di sicurezza, mascherine e non fare aggregazioni. Bisognerebbe dargli maggiore fiducia». Così Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia, commenta quanto deciso per la Fase 2 dal Governo nazionale. Fedriga è intervenuto ai microfoni di "Centocittà", programma andato in onda stamane su Radio1, condotta da Ilaria Amenta, Gianluca Semprini e Duccio Pasqua. Il governatore si è concentrato sulla mancata possibilità per diverse attività economiche di non riaprire dal 4 maggio, come si era ipotizzato. «Si poteva pensare a lasciar lavorare i parrucchieri con un cliente per volta, così come le palestre con lezioni individuali. Il primo giugno ci saranno attività produttive che terranno la saracinesca abbassata non per il Dpcm, ma perché non avranno più la forza di riaprire».

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