Uti, Panontin: "La riforma è legge e va rispettata"
L'assessore regionale alle Autonomie locali replica alla fuoriuscita dalle Unioni territoriali intercomunali dei Comuni di Paularo e di Monfalcone
"La riforma degli Enti locali va comunicata meglio, va spiegata ancora. Abbiamo apportato diverse modifiche alla legge cercando di togliere ogni alibi a chi la contrastava e per venire incontro alle esigenze operative e politiche dei territori. Non abbiamo mai smesso di interloquire con tutti i portatori di interesse convinti del valore della riforma". Lo ha affermato l'assessore regionale alle Autonomie locali Paolo Panontin, oggi, a Fiumicello, durante il convegno organizzato dal sindacato pensionati italiani (Spi) della Cgil regionale su "La contrattazione sociale e la riforma degli Enti locali in Friuli Venezia Giulia". "La legge di riforma degli Enti locali, come tutte le norme, può essere criticabile ma è norma e va rispettata - ha chiarito Panontin riferendosi in particolare alla fuoriuscita dalle Unioni territoriali intercomunali dei Comuni di Paularo e di Monfalcone -. In un sistema democratico non possiamo prescindere da questo assunto. La legge è uno strumento che una comunità organizzata si dà per darsi delle regole e affida al legislatore il compito di farlo. Le norme devono essere applicate, altrimenti siamo nell'anarchia".
Durante l'evento, dal quale per Panontin sono emersi interessanti contributi e riflessioni, e a cui hanno partecipato, fra gli altri, il sindaco del comune di Fiumicello Ennio Scridel, Gino Dorigo della segretaria Spi Cgil FVG e il consigliere regionale e presidente della V Commissione Vincenzo Martines, è stata ripercorsa la riforma in modo puntuale. "Questa riforma - ha chiarito l'assessore regionale - nasce per aiutare i Comuni perché non ci sono più le condizioni strutturali per dare risposte ai cittadini, basta guardare la realtà: 150 Comuni sotto i 5 mila abitanti, un terzo sotto i mille. Oggi è indispensabile mettersi insieme e operare in una cultura cooperativa e solidaristica. Parlare di Unione di comuni significa mettere insieme gli enti per svolgere assieme delle funzioni e decidere lo sviluppo di un territorio che corrisponde sostanzialmente all'ambito socio-assistenziale". Panontin ha ricordato come in Italia esistono già 536 unioni di Comuni: "più di 12 milioni di abitanti sono amministrati dalle Unioni" e perché funzionino, fra gli elementi rilevanti, per Panontin emerge il ruolo fondamentale sia degli amministratori e che dei dipendenti.
"Abbiamo declinato sul nostro territorio le migliori esperienze nazionali - ha ricordato l'assessore - ad esempio quelle dell'Emilia-Romagna, che ha cominciato questo percorso a metà degli anni Novanta, ma abbiamo guardato anche a quelle europee della Germania, dell'Austria, della Svizzera, della Francia, della Spagna e del Nord Europa". L'amministrazione regionale ha cinque anni di tempo per attuare le riforme strutturali ma è "un tempo troppo breve per una riforma rilevante come questa - ha osservato Panontin – che sconta anche il fatto che, per più di un anno, abbiamo dovuto combattere con i ricorsi al Tar e non li abbiamo promossi noi". Sul personale Panontin ha indicato come "la nostra esigenza oggi è quella di dare risposte alle Unioni affinché si strutturino e ai Comuni perché possano assumere personale: in questo senso faremo partire una stagione concorsuale e nel contempo faremo attingere dalle graduatorie esistenti". Rilevante per l'assessore anche la contrattazione sindacale, "un tema importante di confronto anche per apportare correttivi al sistema per favorire l'avvio delle Unioni".