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Energia, la Cisl Alto Friuli chiede un tavolo tra Regione e produttori

Il sindacato e la Federazione dei lavoratori delle aziende elettriche ha chiesto un incontro alla Giunta regionale per proporre investimenti e una nuova gestione del piano energetico

La Cisl dell’Alto Friuli e il Direttivo Regionale della Flaei Cisl (Federazione Lavoratori Aziende Elettriche Italiane) hanno chiesto alla Giunta Regionale e all’assessore all’Energia Sara Vito la convocazione di un tavolo di concertazione con i produttori e distributori locali di energia dell’Alto Friuli (Secab, Idroelettrica Val Canale, Idroelettrica Fornese), alla luce della proposta di ‘autogestione’ energetica del territorio visti i disservizi e disagi patiti dopo le recenti nevicate. 

“Abbiamo costatato tutti la fragilità del sistema delle reti elettriche – spiegano Franco Colautti, segretario Cisl Alto Friuli e Luigi Sedran, segretario regionale della Flaei – il cambio di clima, unito alla vetustà degli impianti e all’anzianità del personale, mette a rischio l’erogazione di un servizio pubblico essenziale. Ringraziamo tutti i lavoratori delle Aziende elettriche di trasmissione e distribuzione e delle ditte in appalto per aver operato in operazioni ambientali particolarmente difficili e con una pressione mediatica, sociale ed aziendale al limite della sostenibilità ma – aggiungono - alla luce di questi avvenimenti, riteniamo insufficienti le assunzioni stimate nel territorio regionale da Enel Distribuzione, in quanto gli organici erano già in sofferenza prima dell’isopensione; ritiene pure sia giunto il tempo di tornare ad investire nuovamente nei rifacimenti della rete esistente in quanto obsoleta”.

La Cisl Alto Friuli e la Flaei Cisl del Friuli Venezia Giulia guardano quindi con attenzione alle proposte dei Sindaci della Carnia per lo sviluppo di un sistema nuovo di gestione dell’energia, dove il grande e il piccolo soggetto possano interagire di comune intesa per il bene di tutti, sperimentando un nuovo modello di gestione delle reti elettriche, fra soggetti multinazionali e realtà locali.

“Se, come ha ben dichiarato la presidente Serracchiani nelle recenti visite in Alto Friuli, è giunto il momento di passare dalla logica dell’emergenza a quella della prevenzione – conclude Colautti – crediamo che questa proposta vada proprio in quella direzione”.

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