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politiche 2022 / Centro / Via Gemona

Renzi show a Udine, "andremo meglio del previsto, obiettivo 10 per cento"

Il leader di Italia Viva ha arringato una platea più che mai trasversale, tra battute, imitazioni e frecciate

Alle urne “andiamo meglio del previsto”, che tradotto in numeri significa “10 per cento” (le previsioni per Italia Viva più Azione si attestano sul 7 e mezzo). “Se ci arriviamo vinciamo noi, non il centrodestra. Quel risultato ci permetterebbe di fare la differenza”. È un Matteo Renzi carico come d’abitudine quello che ha riempito la Sala Madrassi di via Gemona per uno degli appuntamenti clou della campagna elettorale friulana, tra il cabaret e la visione politica. Non si è fatto a meno di battute, frecciate al Partito democratico – “sembrano i 5 Stelle” –, imitazioni (un Berlusconi un po’ scolastico, si può far meglio visto il talento per il palco), retorica sui friulani bravi a reagire al terremoto (anche basta, grazie, andiamo verso i 50 anni ormai). 

Chi c’era

Fra i 300 presenti c’era di tutto un po’. Menti politiche di livello come Ferruccio Saro, sindaci di provincia di adesso – Gianluca Casali da Martignacco – e di un tempo – Vittorino Boem da Codroipo –, presidenti attuali di associazioni di categoria – Graziano Tilatti, Confartigianato – e passati – Anna Mareschi Danieli, Confindustria –, consiglieri comunali di sinistra – Lorenzo Patti, SiAmo Udine – e di destra – Riccardo Prisciano, Tarcento –. Sul palco, a fare gli onori di casa, le candidate Isabella De Monte e Maria Sandra Telesca (ma in platea partecipavano anche gli altri aspiranti deputati e senatori del Friuli Venezia Giulia). 

Matteo Renzi in platea, accanto a Ettore Rosato

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Che si è detto

Le prime parole sono state per il dramma che si sta vivendo in queste ore nelle Marche. “Una situazione del genere spezza il cuore, la politica deve prevenire, come fece Renzo Piano ai tempi della mia presidenza di Governo, pensando al progetto Casa Italia”. L’ex premier ne ha avute poi per Cristiano Shaurli, segretario regionale di quello che fu il suo partito, sostenitore del fatto che il Pd debba chiedere scusa per aver alimentato il precariato durante la segreteria Renzi. “Il jobs act ha portato 1 milione e 273mila posti di lavoro, tra febbraio 2014 e l’ultimo giorno del Governo Gentiloni – ha spiegato Renzi –. Un partito dovrebbe essere orgoglioso di questo. Se però un partito ama il reddito di cittadinanza e non risultati del genere dovrebbe cambiare nome e chiamarsi Movimento 5 Stelle. Noi siamo il partito del lavoro, loro quello del sussidio al reddito”. Se l’obiettivo del 25 settembre è il 10 per cento, qual è quello di lungo termine? “Ora si lavora per queste elezioni, con l’idea di essere un grande partito europeista per le europee 2024”. Prima però ci sono le regionali in Friuli Venezia Giulia, ma su quell’appuntamento non c’è stato ancora nulla da dire. 
 

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