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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Elezioni amministrative 2023 / Centro / Via Mercatovecchio

Al grido di "promesse mantenute" Fontanini vuole essere sindaco per altri 5 anni

Ufficializzata la candidatura per un secondo mandato del primo cittadino. Con lui tutte (o quasi) le figure di spicco del centro-destra regionale. Si è rivisto pure Angelo "Cumbinin" Compagnon

 “Abbiamo fatto delle promesse e le abbiamo mantenute, senza chiedere soldi in più ai cittadini”. Forte di questa convinzione Pietro Fontanini, in assenza di alternative migliori (per lui), ha ufficializzato la candidatura a sindaco di Udine per un nuovo mandato. Il rapporto annuale di Cittadinanzattiva sulle tariffe della Tari diffuso ieri, però, lo smentisce, visto che in città la tassa rifiuti è amentata – in media – di cinque euro per ogni contribuente. Ma pazienza. 

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Quali sarebbero allora queste promesse andate a buon fine? "La mostra 'La forma dell'infinito' a Casa Cavazzini, Friuli Doc ed Ein Prosit". Se c'è dell'altro (speriamo) andrebbe comunicato. Comunque, veniamo al vernissage. A fare compagnia al primo cittadino un plotone di politici di tutto rispetto, nessuno dei quali cittadino udinese. Seduti con lui, dalla stessa parte, ai tavoli del caffè Metropolis di via Mercatovecchio – di cui Fontanini si intesta il merito della riqualificazione —, nell'ordine: la sottosegretaria all'economia Sandra Savino (plenipotenziaria di Forza Italia in regione), Beppino Sibau (Autonomia responsabile, facente veci di Renzo Tondo), Sergio Emidio Bini (assessore regionale alle attività produttive e leader di Progetto Fvg), il presidente della Regione Massimiliano Fedriga, Marco Dreosto (senatore della Lega) e Walter Rizzetto (onorevole di Fratelli d'Italia e coordinatore regionale del partito). Tra il pubblico, in primissima fila, pure gli assessori Riccardo Riccardi – in stampelle (auguri di pronta guarigione) – e Barbara Zilli. Se serviva una manifestazione di unità della coalizione c'è stata di sicuro. Zitto zitto, senza intervenire, al lato sinistro di Rizzetto anche Angelo Compagnon, per tutti "Cumbinin". In caso di vittoria, visto la pochezza a livello numerico della classe dirigenziale cittadina del centro-destra, si cumbinarà un posto in giunta per il nostro caro Angelo? Viodarìn. "Anche qui abbiamo un centro-destra forte e vittorioso" ha detto il sindic, "anche se la città è un po' orientata a sinistra". Già, cosa succede in quell'orientamento? Che con cadenza quasi giornaliera i due aspiranti candidati alla posizione di leader della coalizione, direttamente o meno, avanzano le loro pretese per ricoprire il ruolo. Il risultato qual è? Che nel centro-destra sono già a posto e possono spendere legittimamente coesione e che nel centro-sinistra si bisticcia senza tregua e senza esiti. In questo contesto l'elettore indeciso e non fideista – e ce ne sono tanti – chi preferirà? Fontanini o chi resterà tra De Toni e Venanzi? Non serve essere esperti di politica per indovinare. Un consiglio? Spesseait.

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