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Elezioni Comunali 2013 Centro / Via Nicolò Lionello, 1

Miclavez: “C'è crisi, bisogna congelare tutte le opere e poi investire”

Il candidato sindaco della lista che porta il suo nome punta tutto sul risparmio: "Solo un piano finanziario può salvare la città, la barca sta affondando e di questo passo il Comune potrebbe fallire"

Antonio Miclavez, dentista nato a Vienna nel 1952, nella sua corsa a Palazzo D'Aronco punta tutta la sua attenzione sul risanamento economico della città. Non è il momento di fare investimenti, per Miclavez, ma è tempo di trovare soluzioni concrete per far ripartire Udine, altrimenti il rischio di Comune in fallimento è dietro l'angolo.

Quali sono le strategie per la città?

In 700 realtà in tutto il mondo è stata sperimentata la moneta complentare comunale, un metodo di pagamento che si affianca all'Euro. La moneta potrebbe essere assegnata a studenti, pensionati, persone in cassa integrazione che avrebbero più potere d'acquisto.                     

Tra i vostri simboli c'è anche anti Equitalia, come mai?

Noi vogliamo liberarci per sempre dal giogo bancario di Equitalia. Ormai i cittadini sono soffocati dall'usura, anche da parte delle banche, visto che Monti ha alzato la soglia dell'usura al 16 per cento. Facciamo un calcolo: a Udine ci sono 100 mila abitanti, in media tutti hanno un debito di 10 mila euro, con un interesse del 16 per cento, vuol dire che ci sono 165 milioni di euro che vengono dati alle banche, questa cifra è uguale al bilancio comunale in un anno. Inoltre sarebbe meglio gestire il recupero fiscale in proprio, così questi soldi resterebbero sul territorio.

Quindi per adesso sarebbe meglio non spendere soldi?

Bisogna congelare tutti gli interventi, stiamo fermi fino a quando non risolviamo il debito, poi una volta migliorata la situazione finanziaria potremo pensare di investire il triplo e abbellire la città.

Ma non c'è il rischio di impoverire Udine anche a  scapito del turismo e della cultura?

E chi ha detto che risparmiare significa far morire la città? Basta trovare nuove strategie per fare cassa, ad esempio organizzando una mostra permanente delle gioiellerie e una volta al mese fare un'asta internazionale, in questo modo guadagneremmo soldi dai grandi marchi che vogliono esporre i propri prodotti. Oppure per la cultura, dovremmo sfruttare di più le realtà locali e farle rendere economicamente, come la Nico Pepe, una bellissima Accademia, poco valorizzata a livello locale. Bisogna darsi una mossa e prendere in mano la finanza della città, altrimenti nel giro di pochi mesi saremo costretti a dichiarare fallimento.

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