Fratelli d'Italia si prepara al primato in città: "Abbiamo questa responsabilità"

Nessuno si sbilancia ufficialmente, ma in Fratelli d’Italia c’è euforia per le prossime elezioni. “Udine è impegnativa” ci ha confidato il coordinatore provinciale Gianni Candotto, nel partito fin dai tempi delle percentuali da prefisso telefonico e ora pronto a pregustarsi – legittimamente – il successo. A Udine i meloniani sono meno forti che nel resto del territorio friulano. Il dato regionale complessivo di Camera e Senato delle scorse politiche assegnava al partito – più o meno – il 32%. In città il 26%. Il risultato è giudicato a ragione inarrivabile, ma il 20% darebbe grande soddisfazione. Fratelli d’Italia, forte del grande consenso del periodo, si è trovato a fare i conti con una classe dirigente da assemblare. Se nelle precedenti amministrative il risultato è stato del 2,45% (Luca Onorio Vidoni recordman di preferenze, 68 voti) risulta difficile, in soli cinque anni, strutturare un gruppo dirigenziale.

Tutti i candidati della lista

Così, inevitabilmente, si è attinto a nuovi adepti e transfughi di liste con meno appeal. Il tema però è un altro: si riuscirà a gestire così tanto consenso? In caso di vittoria i numeri previsti si tradurrebbero in almeno 11 consiglieri e due o tre assessorati. Alla domanda ha risposto uno che ne sa, Paolo Ciani. “Ci sono 40 persone in lista, tutte udinesi (no, cinque non lo sono, ma pazienza ndr) – ha spiegato l'ex consigliere regionale –. Fratelli d’Italia sente il peso importante dell’essere determinante per il bene di Udine, oltre che per la vittoria della coalizione di centrodestra. L’idea è quella di riportare la città agli onori che merita in qualità di centro del Friuli. Abbiamo il compito di guardare a una continuità politica con la Regione, con il Governo nazionale e con il ruolo delle Province. Siamo consapevoli di poter diventare il primo partito non solo a Udine, ma in Regione. Abbiamo questa responsabilità in nome e per conto di un grande partito e di una grande leader”.