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Venerdì, 29 Marzo 2024
Elezioni comunali 2023 / Centro / Piazza della Libertà

Fontanini contro De Toni, primo dibattito televisivo: ecco com'è andata

Telefriuli ha ospitato la prima sfida tra il sindaco uscente e il competitor principale

A ciascuno il suo mestiere: De Toni docente universitario, Fontanini politico. Al primo confronto per le amministrative 2023, andato in onda ieri sera su Telefriuli, si è vista in maniera netta la differenza di carriere tra i due. Il sindaco uscente ha fatto una figura più che discreta, il suo sfidante principale (in corsa ci sono, per adesso, anche Ivano Marchiol, Stefano Salmé e Mauro Tonino) non proprio. 

Il magnifico lettore

Fontanini ha parlato sempre a braccio, senza entrare nel dettaglio di nessun argomento (la tribuna televisiva non è la sede ideale), palesando però di avere ben chiari i passaggi e i riferimenti che stava citando. De Toni si è presentato in onda con una penna e un notes precompilato, da cui ha attinto per rispondere a parecchie delle domande che Alessandra Salvatori e il pubblico da casa gli hanno rivolto. Lasciando stare l’immagine di insicurezza che trasmette una mossa del genere, De Toni dovrebbe modificare pure il linguaggio se vuole impensierire il suo navigato rivale. Il dibattito politico non è una lezione accademica, dove vanno citate le fonti. E i voti li danno (in caso) gli elettori alla persona che hanno di fronte, non il contrario. Non si può sentire di continuo, da uno che ha pretese di vincere un’elezione, affermazioni della serie “mi riferiscono”. Il sindaco dovrebbe avere chiare in prima persona le questioni della città. O almeno fare finta che sia così. Emblematico il momento in cui l’ex rettore ha confidato “mi segnalano che le linee degli autobus andrebbero ripensate”, dando la sensazione marcata di non aver mai preso una tratta urbana udinese in tutta la vita. 

Serenità, fino alla fine

A ognuno il suo stile, per carità, e se quello di De Toni è improntato alla pacatezza è giusto che lo segua, ma l’atteggiamento favorisce il suo competitor. All’attuale primo cittadino si rimprovera – a ragione – di non avere ritmo. Se chi lo vuole mettere in difficoltà ne ha ancora meno Fontanini se la gode. Ci sono pure stati diversi momenti in cui De Toni ha, direttamente o meno, avvalorato scelte del sindaco. Pareva che fosse il suo vice più che il suo sfidante. Sul finale ancora un passaggio a favore di chi è attualmente in carica. Da casa hanno chiesto “in caso di sconfitta che faranno i candidati? Si siederanno sui banchi dell’opposizione?”. “Non sono mai stato all’opposizione in vita mia” – ha incalzato Fontanini (e perché mai dovrebbe accadere nei prossimi cinque anni, viene da pensare) – “ma se succedesse mi impegnerei per chi mi ha dato la sua fiducia”. Tradotto: “della città mi interessa, anche se non comando io”. De Toni, per una volta che non ha letto gli appunti, è riuscito a storpiare una storica affermazione di Nelson Mandela. Non “io non perdo mai, o vinco o imparo”, ma “se vinciamo festeggiamo, se perdiamo abbiamo imparato”. Ok professore, ma all’opposizione ci andrebbe o no?

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